Il pranzo di Babette
/ 19877.499 votiTratto dall'omonimo racconto di Karen Blixen. In un villaggio danese, due anziane sorelle nubili, Martina e Filippa, accolgono nella loro casa una donna francese, Babette, che ricambia l'ospitalità ricevuta lavorando come domestica. Quest'ultima avrà modo di dimostrare tutta la sua bravura come cuoca quando preparerà un pranzo in memoria del padre di Martina e Filippa. Il pranzo di Babette ha vinto l'Oscar per il Miglior Film Straniero (1988), la Menzione Speciale della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes (1987) e il BAFTA per il Miglior Film Non In Lingua Inglese (1989).
schizoidman ha scritto questa trama
Titolo Originale: Babettes gæstebud
Attori principali: Stéphane Audran, Bodil Kjer, Birgitte Federspiel, Jarl Kulle, Jean-Philippe Lafont, Bibi Andersson, Ghita Nørby, Asta Esper Hagen Andersen, Thomas Antoni, Hanne Stensgaard, Vibeke Hastrup, Gudmar Wivesson, Bendt Rothe, Gert Bastian, Viggo Bentzon, Lisbeth Movin, Preben Lerdorff Rye, Cay Kristiansen, Axel Strøbye, Erik Petersen, Ebbe Rode, Ebba With, Pouel Kern, Finn Nielsen, Holger Perfort, Therese Højgaard Christensen, Lars Lohmann, Tine Miehe-Renard, Tina Kiberg, Else Petersen, Mostra tutti
Regia: Gabriel Axel
Sceneggiatura/Autore: Gabriel Axel
Colonna sonora: Per Nørgaard
Fotografia: Henning Kristiansen
Costumi: Annelise Hauberg, Pia Myrdal, Karl Lagerfeld
Produttore: Pernille Siesbye, Just Betzer, Benni Korzen, Bo Christensen
Produzione: Danimarca
Genere: Drammatico
Durata: 102 minuti
Dove vedere in streaming Il pranzo di Babette
Un film delicato, che fa pensare come l’arte in qualunque delle sue manifestazioni, quando viene donato gratuitamente genera cordialità e fraternità! Ho sempre pensato che cucinare sia un vero arte attraverso del quale possiamo esprimere i nostri sentimenti per le persone che amiamo.
Una trasposizione cinematografica gradevole, delicata, mai esagerata sui piccoli piaceri della vita in una società conservatrice. Solo nel nord Europa ne escono così.
Gustosamente intelligente. Ha il sapore della favola e il retrogusto piccante del sarcasmo. Buone emozioni in salsa dolce.
Tratto da un romanzo di Karen Blixen, autrice de La mia Africa, è un film molto diverso da quello di Pollack. Ha ritmi e personaggi molto diversi ma nasconde contenuti autentici: privazione, sacrificio, dedizione, fede, fanatismo, amore e riscatto. C’è molto di questo, presentato nella stessa maniera raffinata con cui la protagonista serve il suo pranzo.
Fa arrabbiare ma al contempo fa riflettere.
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ho aspettato tanto per vederlo in quanto “temevo” un film d’autore danese con la camera fissa con dialoghi interminabili (es.: Gertrud di Dreyer), invece a parte la voce fuori campo dialoghi non molto lungi ma soprattutto inquadrature brevi.
La storia molto semplice ha però qualche cosa da insegnare, preparare un pranzo come fa Babette è fare un regalo (forse l’unico possibile) mentre condividere questo pranzo é condividere una serie di emozioni che portano il buon umore. Viva quindi il piacere della tavola e per una volta lasciamo perdere il grigiore del protestantesimo che considera il cibo un mero nutrimento del corpo quindi senza alcun gusto.
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