Recensione su Tony Robbins: I Am Not Your Guru

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Tra il reale e l’irreale / 24 Gennaio 2018 in Tony Robbins: I Am Not Your Guru

Drogato del dolore altrui, nutre il suo ego con il ruolo di insegnate-padre-pastore del gregge, Tony Robbins. Lo afferma esplicitamente nel documentario: aiutare gli altri è una sua ossessione, sembra quasi un ossimoro. Aiutare gli altri per un fine egoistico: soddisfare una propria ossessione. Tony Robbins è carismatico, geniale, comunicativo,sensibile,magnetico; ma sopratutto: Scaltro,business-man,attore.Il suo pubblico è composto da persone disperate, arrivate quasi all’ultima spiaggia, in questo contesto Tony Robbins da il meglio. La sensazione che si prova per tutta la durata del film è: ma sarà vero? La domanda è conseguenza del modo in cui si svolge “L’appuntamento con il destino”: Kitsch. Un esempio: la postazione Dj che fa partire la musica per aggiungere tragicità nei momenti climax che Robbins raggiunge con le persone che raccontano le proprie storie, da l’idea che sia finto, costruito per impressionare, come un film o uno show. Potrebbe essere un altro esempio il fatto che Robbins scelga i casi più toccanti,definendoli bandiere rosse, per colpire gli altri partecipanti, inducendoli nell’empatia più profonda. Sembra che il Sig. Robbins abbia messo su un bel business, che gestisce in maniera magistrale. In conclusione il documentario mostra una realtà molto distante dai valori europei, uno show dei sentimenti, storie toccanti che vengono vendute in modo abbastanza superficiale agli altri partecipanti.

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