The Old Oak

Forse l’ultimo film di Ken Loach, The Old Oak è una bella storia sulla solidarietà tra poveri: gli abitanti di una cittadina impoverita dell’Inghilterra e i rifugiati siriani che diventano i loro nuovi vicini di casa. Qualche passaggio sembra un po’ ingenuo: a tratti si fa leva eccessivamente sulla commozione (come nella storia della cagnolina); qualche razzista si pente con una facilità un po’ eccessiva; il finale è a suo modo forse troppo ottimistico. Ma il film scorre piacevolmente, ha il cuore dalla parte giusta ed è illuminato dalla bella interpretazione di Ebla Mari, attrice siriana (che vive però sulle alture del Golan, in una zona annessa dallo Stato di Israele) alla prima esperienza cinematografica ma perfettamente a suo agio di fronte alla macchina da presa.

Niente di particolarmente nuovo, sotto il sole di Ken Loach, ma meno male che Loach esiste e che, a quasi 90 anni d’età, riesca ancora a raccontare con intatta forza e onestà intellettuale storie che sono sotto gli occhi di tutti e che in molti fanno finta che non esistano.

The Old Oak è un racconto di solidarietà narrativamente solido (sceneggiatura firmata dal fido Paul Laverty) che fa davvero bene all’animo.