24 Marzo 2015 in La scomparsa di Alice Creed

Prendete il cinema italiano di genere degli anni ’70, quello degli incipit veloci alla Castellari, quello girato con due lire e fatto prevalentemente di interni.
Catapultatelo negli anni 2000 e posizionatelo in Gran Bretagna. L’avete fatto ? Bene, ora date la regia ad un certo J Blakeson, “Er Boccia” per gli amici, quello che uscirà fuori sarà La scomparsa di Alice Creed. Ora, il film in questione è un susseguirsi di colpi di scena, è un picco continuo, è una pellicola che mischia generi: inizia come un rapimento, si sviluppa come una storia d’amore ed un ribaltamento di situazioni (un po’ come avveniva nel film di Eliprando Visconti “La Orca” che comunque resta veramente un prodotto fine a sé stesso se confrontato con questo) ci porta a fare il tifo prima per la buona e poi per uno dei cattivi, il punto è che il film continua piazzando delle ambiguità e dei colpi di scena che lasciano lo spettatore di stucco e termina con una rivincita.

La pellicola è un pugno che arriva dritto allo stomaco, è un continuo gioco di stacchi, è rapida, il montaggio è serrato. Nel giro di trenta secondi un appartamento viene messo in ordine. È trasformato in una prigione insonorizzata e sarà la cella perfetta per la giovane Alice Creed, figlia di un ricco imprenditore o giù di lì.

Il rapimento dura tre secondi, è un gioco di stacchi pazzesco. Lo spettatore non vede tutta la scena e al regista francamente non credo interessi il sequestro. Nel giro di pochissimo veniamo a conoscenza dei due rapitori, due ex-detenuti ovvero il ventenne Danny e il quarantenne Vic, che vogliono un riscatto da due milioni di sterline.
Alice viene rinchiusa, legata ad un letto, spogliata, ma Vic che ha pianificato tutto nei minimi dettagli non è a conoscenza di alcuni piccoli dettagli relativi alle vite passate di Danny e di Alice.

La ciliegina sulla torta sarà una reazione della ragazza, questa scena è il punto di non ritorno, porta ad un cambiamento della trama nonché al ribaltamento dei ruoli. La fiducia inizia a crollare e lo spettatore va in estasi.

La scomparsa di Alice Creed è una pellicola meravigliosa, l’hanno data due giorni fa su Rai 4 quindi per vedere la replica vi consiglio di restare sintonizzati sul canale. Personalmente non me l’aspettavo così riuscita, i personaggi giocano davvero bene e giocano sporco. Si tradiscono a vicenda, in Alice Creed moralità ed immoralità si fondono. Questo è il cinema che piace al sottoscritto, date una possibilità a questa pellicola perché vale davvero la pena.

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