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Una donna promettente

/ 20207.3126 voti

Vendetta tremenda vendetta / 9 Aprile 2023 in Una donna promettente

Altro bel film di vendetta.
Cassie (Carey Mulligan) è sempre stata considerata una donna promettente ma un tragico evento del passato ha cambiato la sua vita. Adesso lavora come barista ma in realtà ha in mente una piccola missione per vendicarsi del passato.
Cassie abborda sconosciuti nei locali fingendosi ubriaca, per dimostrare che ogni uomo che la abborda nasconda
il desiderio di violentarla e possederla con la forza. Il film è una riflessione dark e violenta sulla cultura
dello stupro; è duro ma scorrevole, con un buon ritmo e una volta scoperti i motivi che spingono Cassie si tende
a parteggiare per lei.
Nel resto del cast Alison Brie nei panni di Madison, ex compagna di college di Cassie e sua “prima vittima”,
Clancy Brown e Jennifer Coolidge sono i genitori di Cassie, Connie Britton è la rettrice Walker, Adam Brody è Jerry.

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Applausi per Cassie / 16 Marzo 2023 in Una donna promettente

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film di Emerald Fennell, premiato agli Oscar per la sceneggiatura originale, mi è piaciuto un sacco.

Promising Young Woman (anche se Una donna promettente ne è la corretta traduzione letterale e ne rispecchia il gioco di parole – “promettente” come aggettivo, riferito a un individuo dotato di qualità che potrebbero permettergli di eccellere in una materia, in un contesto lavorativo o in una disciplina, e come participio, riferito a un individuo che mantiene una promessa- il titolo originale mi piace di più, è più gagliardo) è un racconto di rivalsa di genere. All’epoca della sua uscita negli Stati Uniti, Variety lo definì addirittura il film più femminista dell’anno.
Ma affronta l’ostica materia con un taglio davvero originale.

È come se la Fennell avesse raggruppato i cliché ricorrenti nei film del primo pomeriggio di Tv8 (tranne che nel periodo natalizio, quando prevalgono le storie sotto l’albero, si tratta principalmente di thriller per la tv con donne in fuga dal passato o in cerca di vendetta per se stesse/figli/sorelle), ne ha rimescolato estetica e topoi e ha scritto e diretto (esordio alla regia) una storia incentrata su traumi e ossessioni.
Poi, a questo bolo, ha aggiunto gli ingredienti dei film della fascia oraria successiva, quelli incentrati sulle storie d’amore più improbabili, stucchevoli e ripetitive che sia possibile concepire: blogger/designer/scrittrice promettente (appunto) ritrova un ex del passato/conosce un tizio molto affascinante ecc. ed è un continuo fiorire di caffetterie, pasticcerie, librerie deliziose dove rincorrere Cupido.

Qui, Cassie (l’eccellente Carey Mulligan) è una trentenne la cui vita è stata segnata da un evento molto drammatico.
Non sembra intenzionata a superarlo, ma ha trovato dei modi creativi per aggirarlo e diventare inscalfibile.
Indovinate dove lavora? In una luminosa e zuccherosa caffetteria con angolo muffin.

Il film è volutamente pop, per fotografia, scenografie, musiche, trucco, acconciature e costumi (anche in questo senso, riprende l’estetica dei film tv di cui sopra).
A proposito di abiti, per forme, fantasie e colori, gli outfit di Cassie sembrano usciti da una ruota del gioco Gira la moda: fantastici, davvero.

Il finale, super drammatico, si stempera in una parodia acidissima di quanto sopra e fa praticamente scattare l’applauso per Cassie.

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La vendetta di Cassie / 28 Agosto 2021 in Una donna promettente

Il film può dividersi in due parti di durata disuguale. La prima, che arriva a circa due terzi del tempo complessivo, è più lenta, a tratti artificiosa: la vendetta di Cassie è molto elaborata e gode di un successo tanto reiterato quanto inverosimile, anche se la protagonista può fare affidamento su una vigliaccheria maschile che è – questa sì – completamente realistica. Episodi come quello di Madison e del rettore sono particolarmente poco riusciti, con il loro sapore artificioso reso necessario dall’esigenza di non fare dell’eroina un altro carnefice. Ma alla fine della prima parte la trama ha una brusca accelerazione: lo spettatore viene distratto da una “sorpresa” che ha visto avvicinarsi da un bel po’, e resta quindi inerme di fronte alla sorpresa vera che lo investe poco dopo. Del finale si può dire solo che, sebbene formulaico, è comunque a modo suo soddisfacente (e getta una luce inattesa sugli eventi immediatamente precedenti).
Una grande Carey Mulligan, tragica ma misurata, per un film che con un po’ più di realismo avrebbe forse servito ancora meglio il proprio tema drammatico.

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