Veleno

Il quarto episodio della serie di quattro medio- e cortometraggi che Wes Anderson ha adattato da altrettanti racconti di Roald Dah è il migliore della serie. Lo stile è sempre lo stesso de La meravigliosa storia di Henry Sugar, ma qui è la trama a dominare: il racconto di Dahl è bellissimo, intenso e sorprendente. Passiamo dall’iniziale momentanea perplessità su cosa stia succedendo veramente, alla grande suspense della parte centrale, al finale inaspettato – ma forse non completamente inaspettato. Lo stile com’è inevitabile passa in secondo piano, soprattutto se abbiamo già visto i tre episodi precedenti e ci è quindi familiare; eppure discretamente si impone nella ripresa dall’alto, in cui alla solita maniera irrealistica i due personaggi che non sono distesi supini nel letto come il terzo guardano tuttavia anch’essi verso il soffitto nella macchina da presa. È bello vedere Ben Kingsley in un ruolo più degno di quelli discutibili che ha spesso accettato nel corso della sua carriera.