Moschettieri del re: La penultima missione

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Moschettieri del re: La penultima missione

Francia, XVII secolo. Ormai, gli ex spadaccini D'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis conducono ben altra vita, ma vengono richiamati all'azione dalla Regina Anna, per difendere il Paese e un giovane Luigi XIV.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Moschettieri del Re - La penultima missione
Attori principali: Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Margherita Buy, Alessandro Haber, Matilde Gioli, Giulia Bevilacqua, Raffaele Vannoli, Valeria Solarino, Roberta Procida, Marco Todisco, Luis Molteni, Antonino Iuorio, Federico Ielapi, Carlo Luca De Ruggieri, Nando Irene, Grazia Leone, Davide Tinelli, Eva Moore, Andrea Bonella, Mostra tutti

Regia: Giovanni Veronesi
Sceneggiatura/Autore: Giovanni Veronesi, Nicola Baldoni
Colonna sonora: Giuseppe Saponari, Antonio Iammarino, Checco Zalone
Fotografia: Tani Canevari
Costumi: Alessandro Lai
Produttore: Marco Cohen, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Alessandro Mascheroni, Daniel Campos Pavoncelli
Produzione: Italia
Genere: Commedia, Azione
Durata: 109 minuti

Dove vedere in streaming Moschettieri del re: La penultima missione

Moschettieri del re / 20 Maggio 2019 in Moschettieri del re: La penultima missione

Un film realizzato veramente male: ci sono scene ipermontate, non si sa per quale motivo, a tal punto da far in modo che il montaggio, anziché svolgere il suo naturale ruolo di aiuto alla comprensione della scena, svolga esattamente il ruolo contrario; inoltre, la musica sembra sempre fuori tono (anche Prisencolinensinainciusol, che pure poteva essere una bella idea piazzata in quel punto, riesce a sembrare veramente fuori luogo).
Però, è un film comico che fa quello che deve fare un film comico: fa ridere. Grazie soprattutto agli attori, soprattutto un Favino in stato di grazia.

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Il voto sarebbe un 5.5 / 6 Maggio 2019 in Moschettieri del re: La penultima missione

Deludente film italiano che riprende la saga dei Moschettieri 30 anni dopo.
La regina Anna (Margherita Buy) teme il cardinale Mazzarino (Alessandro Haber) per il trono del figlio Luigi XIV; decide quindi di richiamare in servizio i 4 moschettieri per un’ultima missione.
D’Artagnan (Pierfrancesco Favino) ignorante, alleva maiali ed è un donnaiolo; Athos (Rocco Papaleo, il migliore della combriccola) se la spassa; Aramis (Sergio Rubini) si è fatto frate, stufo di uccidere gente; Porthos (Valerio Mastandrea) è quello messo peggio, sempre ubriaco.
La chiave ironica funziona poco, si sorride ogni tanto ma il film rimane un po’ sospeso tra serietà e ilarità; l’unica cosa degna da segnalare è il finale che ho apprezzato ma è il resto che lega poco strappando solo qualche sorriso e più di un attimo di imbarazzo per alcune battute mal riuscite. L’accanimento contro il servo muto che non sente il dolore mi è sembrato quasi da cinepanettone.
Nel resto del cast da citare Matilde Gioli nei panni dell’ancella della regina, che però non mi è piaciuta, troppo caricaturale. Da segnalare invece Valeria Solarino nei panni di Cicognac, convincente anche se mi risulta difficile credere possa essere scambiata inizialmente per un uomo come il suo ruolo richiedeva. Così così anche la prova di Giulia Bevilacqua nei panni di Milady.

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Un’idea carina non può bastare / 15 Gennaio 2019 in Moschettieri del re: La penultima missione

Di norma parto sempre ben predisposta verso i film italiani che cercano strade nuove, non battute e che spaziano o comunque cercano un’altra via. Qualche settimana fa intravedendo il trailer di questo film su youtube: ne fui veramente incuriosita e cercai il regista. Con grande rammarico scoprii che purtroppo era Genovese(regista dei vari Manuali d’amore).
Ora il film è divertente, il quartetto funziona:
D’artagnan che parla come Amanda Lear è una perla;
Porthos Mastandreggiante ‘ho adorato;
Rubini ha fatto un’interpretazioni dell’abate Aramis davvero lodevole vendo anche l’unico personaggio razionale della combriccola aveva un compito molto difficile da gestire e se l’è cavata egregiamente, forse è il più bravo;
Papaleo non è stato affatto male nel portare questo Athos pansessuale esasperato dalla sifilide;
ma levato quello rimane ben poco.
E’ pieno zeppo di citazioni un’altra cosa che mi è piaciuta, in particolare me ne ricordo quelle del trono di spade: la regina che beve parecchio e dice “non c’è più vino” e un’altra scena che cita il combattimento della montagna e Oberyn Martell.
Ora finiti gli aspetti positivi passiamo a ciò che non funziona:
La regia è disturbante e non in senso positivo, continui scavalcamenti di campo, un montaggio che potrei definire inconsapevolmente ipercinetico (7 inquadrature in 10 secondi), parlava un personaggio e venivano inquadrate cose a caso, era talmente brutta che pure mio fratello di 13 anni che non guarda film si lamentava. Verso la fine del film migliora perché secondo me l’ha diretto l’aiuto regia, unica nota positiva è che i combattimenti non sono diretti malissimo. La mia domanda è se dirigi bene una scena d’azione come fai a sbagliare un campo controcampo? L’unica risposta che mi sono data è che ci fossero due mani diverse.
Ora passiamo alla sceneggiatura è piena di gag divertenti ma manca di un filo conduttore non si capisce nemmeno perché i moschettieri vanno in missione, e mi starebbe bene essendo un film parodistico, ma il problema è che non si capisce davvero nulla, come se all’inizio della scrittura della storia si fosse pensato ad un’idea e poi in corso d’opera sia cambiata. Inoltre vedendo le interviste gli attori hanno dichiarato che molte battute sono state improvvisate (quindi l’unica cosa della scrittura che mi piaceva è merito del notevole cast).
Questo si nota soprattutto con il Porthos (Valerio Mastandrea) che all’inizio ha una specifica caratterizzazione poi cambia diventano più simile all’attore che lo interpreta usando espressioni e modi di fare a lui consoni, questo suo piangersi addosso ironico.
Il finale (possibile spoiler) è d’arresto, una svolta seria per un film che doveva rimanere caciarone senza nessuna falsa morale da insegnare, mi è sembrato messo lì come scusa per giustificare i vari buchi di trama presenti nel film, come un lascia passare.
Tralasciamo il personaggio interpretato da quella “cagna” (perchè non sa minimamente recitare) della Bevilaqua, cosa mi doveva significare? Doveva essere metafora di che? la scena in cui si trasforma in un uccello ha creato il gelo in sala e tanto imbarazzo.
In conclusione: va bene sperimentare, osare ma bisogna saperlo fare, questo film oltre ad essere spasso e al far ridere, visto le premesse, poteva essere davvero una cosa bella un film storico ironico alla “Visitatori”, i costumi c’erano, c’era un buon cast( un’ottima Margherita Buy come regina) buone location, il problema è il regista che è un mediocre magari con un ragazzo giovane poteva portare qualcosa di più.
Ad una prima visione gli avevo assegnato un immeritato sei, più ci ripenso più il voto si abbassa e mi rendo conto che questo è proprio il tipo di cinema che in Italia non deve essere più fatto. Le parti decenti del film erano quelle palesemente improvvisate dagli attori, la cosa che più mi infastidisce come Veronesi si creda un genio incompreso dopo anni che ci propina scusate per la parolaccia,Merda.
Mi stupisco di come attori validi come quelli presenti in questa immondizia accettino di lavorare ancora con Veronesi, uno che lavora da trent’anni e non sa le cose base( tipo non fare uno scavallamento di campo). Veramente allibita

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Non si può chiamare parodia / 7 Gennaio 2019 in Moschettieri del re: La penultima missione

I Moschettieri vengono nuovamente arruolati per una missione direttamente dalla Regina.
Ma che fine hanno fatto?
Una commedia decisamente azzeccata, divertente e ben girata.
Ottimi gli interpreti, compresa la Regina, Margherita Buy, assai spassosa.
Molte situazioni surreali.
Finalmente una commedia italiana all’altezza.
Godibile.
Ad maiora!

Buono rispetto al livello basso della commedia italiana / 1 Gennaio 2019 in Moschettieri del re: La penultima missione

Considerato quello che è il livello medio della commedia italiana(molto basso) questa rivisitazione in chiave ironica del celebre romanzo di Dumas non è poi così male, è un film che fa tutto sommato ridere in più di un’occasione e, nei dovuti limiti, fa anche riflettere(sul potere della fantasia che ormai la maggior parte dei ragazzi di oggi ha perso, sul tempo che scorre, sul valore dell’amicizia, sulla lealtà e anche sulle persecuzioni). Certo lo fa molto all’acqua di rosa ma a me è piaciuto.
Gli attori poi sono tutti azzeccati(la scena dell’arruolamento di Porthos/Mastandrea è la più divertente di tutto il film a mio modesto parere).
Come ripeto niente di eccezionale ma visto il livello della commedia italiana questo film rappresenta una piccola eccezione.

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