. / 6 Marzo 2017 in L'attesa

Ambientato in un periodo precedente agli smarphone, tutto ruota intorno all’attesa ( per l’appunto) di una persona che non c’è più.
L’odore del lutto pare uscire dallo schermo.
Il dolore vissuto in maniera intima e completa ( i drappi neri che coprono gli specchi nel salone, stanza in realtà non usata da nessuno all’interno della grande casa).
Tutto resta sulla linea della sobrietà.
La Binoche estremamente espressiva, a tratti da pelle d’oca.
Spesso e volentieri si sente un alone “sorrentiniano” aleggiare su tutta la storia, ma nel complesso è un film davvero elegante, asciutto, austero.
Consiglio.

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