La paranza dei bambini
/ 20196.872 votiDall'omonimo romanzo di Roberto Saviano. Napoli. Sei adolescenti del Rione Sanità bramano status symbol come abiti firmati e motorini nuovi. Armati come guerriglieri, si illudono di portare la giustizia nel quartiere, senza capire che inseguono il Bene facendosi strumento del Male.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: La paranza dei bambini
Attori principali:
Francesco Di Napoli
Artem Tkachuk
Viviana Aprea
Pasquale Marotta
Ciro PellechiaMattia Piano Del Balzo, Ciro Vecchione, Alfredo Turitto, Luca Nacarlo, Carmine Pizzo, Valentina Vannino, Aniello Arena, Roberto Carrano, Adam Jendoubi, Renato Carpentieri, Mostra tutti
Regia:
Claudio Giovannesi
Sceneggiatura/Autore: Roberto Saviano, Maurizio Braucci, Claudio Giovannesi
Colonna sonora: Claudio Giovannesi, Andrea Moscianese
Fotografia: Daniele Ciprì
Costumi: Olivia Bellini
Produttore: Carlo Degli Esposti, Gianluca Chiaretti, Nicola Serra
Produzione: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 111 minuti
Dove vedere in streaming La paranza dei bambini
Il film ha attirato la mia attenzione a seguito della lettura dell’omonimo romanzo di Saviano. Oltre al soggetto, Saviano partecipa anche alla sceneggiatura ma nonostante questo la pellicola è molto diversa dall’opera letteraria. Inevitabilmente alcuni personaggi vengono sacrificati e le motivazioni che spingono Nicolas (il protagonista) ad intraprendere una cattiva strada sono totalmente diverse. Mentre nel romanzo sembra un navigato boss del suo quartiere, glaciale, spietato e abile calcolatore, nel film emergono le incertezze e insicurezze della sua età. Figlio di un nuovo genere, tipicamente italiano, La paranza dei bambini strizza l’occhio a Gomorra, Suburra, Il sindaco di Rione Sanità ed altri. Giovannesi confeziona un film che personalmente sono riuscito a giustificare in alcuni punti, anche più del romanzo. Un finale più in linea con il resto della narrazione, risulta ingiustificato invece nel libro.
Leggi tutto
Il paragone col Gomorra di Garrone è inevitabile, e Giovannesi non è allo stesso livello del più celebre collega, anche se in potenza potrebbe diventare un grande regista. Alcune scene del film sono infatti di grandissimo effetto, ma la seconda metà viene a noia e l’interesse per la vicenda scema inesorabilmente.
Poi comincia veramente a infastidirmi questa moda di tenere la macchina da presa attaccata ai corpi (qui praticamente per tutto il film): fa molto fico, a quanto pare, ma mi sembra la trovata perfetta per non avere mai dubbi sul dove piazzarla, quella benedetta macchina: basta farla sempre muovere insieme ai personaggi. Credo (non ci giurerei, anzi, probabilmente sbaglio) fossero quelli del Dogma 95 i primi a usare questa tecnica così diffusamente. O forse i Dardenne, che pure apprezzo molto. Ecco, però anche basta.
Leggi tutto