Le vacanze di Monsieur Amin / 27 Ottobre 2018 in Mektoub, My Love - Canto Uno

Non ho ancora visto La Vita di Adele né altri film di Kechiche e non so se sia una sua solita prerogativa ma, in questo film, il regista ha una capacità di ritrarre momenti di vita normali e renderli con naturalezza in una maniera che sconvolge. Tutto questo, poi, senza che il film perda la propria forza cinematografica.
Dopo 3 ore sembra che quei giorni vacanzieri li abbiamo vissuti anche noi coi personaggi: stavamo anche noi a scherzare al mare con loro o a sfrenarci in discoteca. In questo aiuta tantissimo la scelta di avere un punto di vista privilegiato datoci dal protagonista, Amin, che non a caso ha l’ambizione di fare lo sceneggiatore e il fotografo, quindi più bravo ad osservare gli altri che vivono piuttosto che vivere egli stesso.
È un film, questo, che avvolge lentamente e, seppur senza risvolti drammaturgici rilevanti (per non dire completamente assenti), non annoia mai. Parte fondamentale della riuscita del tutto sono sicuramente le interpretazioni, veramente portentose (tra l’altro, doppiato benissimo in italiano) e che si fatica a capire come siano state ottenute.
La visione di “Mektoub” è quindi una vera e propria esperienza, un po’ come accadeva coi film di Jacques Tati.

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