Mektoub, My Love - Canto Uno
/ 20166.826 votiAmin, un ragazzo di origine tunisina, sogna di diventare sceneggiatore e vive a Parigi. Durante l'estate, fa ritorno nel paesino di pescatori del sud della Francia in cui è cresciuto. Qui, trascorre serenamente il tempo con il cugino Tony e un'amica Ophélie, fra la spiaggia e il ristorante dei genitori. Progressivamente, Amin resta affascinato dalle ragazze che frequentano il posto durante le vacanze: come sirene, lo incantano e lo ispirano, fornendogli il materiale per le sue sceneggiature.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Mektoub, My Love: Canto Uno
Attori principali: Shaïn Boumedine, Ophélie Bau, Salim Kechiouche, Lou Luttiau, Alexia Chardard, Hafsia Herzi, Delinda Kechiche, Kamel Saadi, Hatika Karaoui, Meleinda Elasfour, Hamid Rahmi, Roméo De Lacour, Karina Kolokolchykova, Mohamed Souda, David Ribeiro, Lydia Bouchali-Zemmour, Thomas Fessard, Sième Miladi, Christophe Brodu, Charlotte Jude, Lyse Warin, Estefania Argelich, Mostra tutti
Regia: Abdellatif Kechiche
Sceneggiatura/Autore: Abdellatif Kechiche, Ghalya Lacroix
Colonna sonora: Rémi Barbot
Fotografia: Marco Graziaplena
Produttore: Abdellatif Kechiche, Jérôme Seydoux, Donatella Botti, Amedeo Bacigalupo, Ginevra Elkann, Ardavan Safaee, Francesco Melzi d'Eril, Riccardo Marchegiani
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Commedia, Romantico
Durata: 180 minuti
Dove vedere in streaming Mektoub, My Love - Canto Uno
Non ho ancora visto La Vita di Adele né altri film di Kechiche e non so se sia una sua solita prerogativa ma, in questo film, il regista ha una capacità di ritrarre momenti di vita normali e renderli con naturalezza in una maniera che sconvolge. Tutto questo, poi, senza che il film perda la propria forza cinematografica.
Dopo 3 ore sembra che quei giorni vacanzieri li abbiamo vissuti anche noi coi personaggi: stavamo anche noi a scherzare al mare con loro o a sfrenarci in discoteca. In questo aiuta tantissimo la scelta di avere un punto di vista privilegiato datoci dal protagonista, Amin, che non a caso ha l’ambizione di fare lo sceneggiatore e il fotografo, quindi più bravo ad osservare gli altri che vivono piuttosto che vivere egli stesso.
È un film, questo, che avvolge lentamente e, seppur senza risvolti drammaturgici rilevanti (per non dire completamente assenti), non annoia mai. Parte fondamentale della riuscita del tutto sono sicuramente le interpretazioni, veramente portentose (tra l’altro, doppiato benissimo in italiano) e che si fatica a capire come siano state ottenute.
La visione di “Mektoub” è quindi una vera e propria esperienza, un po’ come accadeva coi film di Jacques Tati.
Leggi tutto