Allen Ginsberg e compagnia bella / 21 Novembre 2017 in Giovani ribelli - Kill Your Darlings
Gli argomenti ci sono tutti, ma lo sviluppo della trama è caotico e deludente. Peccato. Vorrei vedere altro su questi scrittori e sulla beat generation.
Gli argomenti ci sono tutti, ma lo sviluppo della trama è caotico e deludente. Peccato. Vorrei vedere altro su questi scrittori e sulla beat generation.
Ecco perché è un film senza senso, uno dei personaggi e Kerouac, basta vedersi un pezzo di Sulla strada per capire che non ha senso, figuriamoci la sua vita. Le uniche cose belle di questo film sono le musiche e i costumi. Il 4 infatti glielo do per questo.
Daniel Radcliffe non riesco a vederlo più attivo di Harry-ameba-Potter. Era tanto bellino da bimbo… Va beh! Gli attori secondari sono bravi, e il regista sciorina un film intrigante, che si lascia guardare ma che ricrea poesia solo quando cita Shelley in un disco. Il resto non ha nulla di poesia.
Sono stati abili nell’illudermi di vedere un nuovo Attimo Fuggente, fresco, poetico, emozionante. TRASGRESSIVO(!?!). E non una serie di screzi fra omosessuali gelosi e ragazzini un po’ scemi e un po’ hipster dall’ormone facile.
Perché questo è, purtroppo.
E non pensate che io sia omofoba o quant’altro perché le mie perplessità nascono da ben altro.
Giovani ribelli si ciba di grandi parole e di un linguaggio intellettualoide fastidioso (che però fa “cool”), poco inerente alla trama semi-sentimentale su cui si sviluppa, che non lascia praticamente nessuno spazio al genio rivoluzionario di questi pionieri della Beat Generation veramente esistiti e di cui se ne racconta la storia. D’amore. Toh! Amore-trasgressivo. Rebel-rebel!
La voglia di rivoluzionare il linguaggio, di riscriverne le regole, di sovvertire rigore e forma sono solo un grigio eco raccontato con una superficialità imbarazzante da un regista inesperto che non sa bene cosa dire.
E come dirlo. Finendo col proporre un film scadente, che non va a parare da nessuna parte.
Bocciato.
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