Recensione su Giovani ribelli - Kill Your Darlings

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24 Ottobre 2013

Sono stati abili nell’illudermi di vedere un nuovo Attimo Fuggente, fresco, poetico, emozionante. TRASGRESSIVO(!?!). E non una serie di screzi fra omosessuali gelosi e ragazzini un po’ scemi e un po’ hipster dall’ormone facile.
Perché questo è, purtroppo.
E non pensate che io sia omofoba o quant’altro perché le mie perplessità nascono da ben altro.

Giovani ribelli si ciba di grandi parole e di un linguaggio intellettualoide fastidioso (che però fa “cool”), poco inerente alla trama semi-sentimentale su cui si sviluppa, che non lascia praticamente nessuno spazio al genio rivoluzionario di questi pionieri della Beat Generation veramente esistiti e di cui se ne racconta la storia. D’amore. Toh! Amore-trasgressivo. Rebel-rebel!

La voglia di rivoluzionare il linguaggio, di riscriverne le regole, di sovvertire rigore e forma sono solo un grigio eco raccontato con una superficialità imbarazzante da un regista inesperto che non sa bene cosa dire.
E come dirlo. Finendo col proporre un film scadente, che non va a parare da nessuna parte.

Bocciato.

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