Il dolce corpo di Deborah
/ 19695.65 votiLa ricca americana Deborah e Marcel, il marito italiano della giovane donna, sono in luna di miele a Ginevra, dove incontrano Philip, un amico di Marcel. Philip informa l'uomo che la sua ex fidanzata, Susan, si è suicidata. Marcel e Deborah decidono di andare nella villa ormai deserta dove viveva la ragazza e dove si è tolta la vita. Mentre si trova nell'edificio, Marcel riceve una telefonata in cui viene minacciato di morte.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Il dolce corpo di Deborah
Attori principali: Carroll Baker, Jean Sorel, Ida Galli, Luigi Pistilli, Michel Bardinet, Renato Montalbano, Mirella Pamphili, Domenico Ravenna, Valentino Macchi, Giuseppe Ravenna, George Hilton, Sisto Brunetti, Silvio Klein, Giuseppe Marrocco, Mostra tutti
Regia: Romolo Guerrieri
Sceneggiatura/Autore: Ernesto Gastaldi
Fotografia: Marcello Masciocchi
Costumi: Gaia Romanini
Produttore: Tony Garnett, Mino Loy, Luciano Martino
Produzione: Italia, Francia
Genere: Drammatico, Thriller, Horror, Romantico
Durata: 95 minuti
Dove vedere in streaming Il dolce corpo di Deborah
Diretto da Romolo Guerrieri e interpretato da un cast di tutto rispetto: Carrol Baker, Jean Soreil, George Hilton e Ida Galli (4 che passavano di là in pratica), il film è un po troppo blando e , seppur ben interpretato, non coinvolge mai fino ( e qui si vede l’inesperienza del regista in pellicole del genere) in fondo procedendo con lentezza (troppa) verso un finale che ci ripaga (in parte) dell’attesa svelando tutto negli ultimi 10 minuti. La colonna sono di Nora Orlandi è ben fatta, piena di beat contemporaneo, la fotografia è buona. A parere mio però questo è sicuramente un film da vedere dagli appassionati del genere perchè segna una specie di punto d’inizio dei gialli PRE argentiani, quelli dove c’era meno sangue, non c’era l’assassino con la mano guantata e la visuale in soggettiva ma c’erano intrighi e complotti familiari e non, atmosfere pop e meno nudi.
In conclusione consiglio di vederlo per cultura personale, non mi sento di bocciarlo ma neanche di promuoverlo.
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