Le formiche sono l’unico gruppo, ad eccezione dei mammiferi, in cui è stato rilevato un tipo di apprendimento interattivo, almeno per quanto riguarda la raccolta di cibo. Sanno difendersi, sanno comunicare, costruiscono delle vere e proprie fortezze. Inoltre hanno una gerarchia, sono organizzate, una fa da guida e le altre la seguono. Le formiche sono in grado di condurre altri membri della colonia alla scoperta di nuovo cibo tramite una modalità denominata “tandem running”: la formica meno esperta segue un “tutor” ed ottiene informazioni sul percorso e sul cibo da raccogliere.
Cosa succederebbe se questi piccoli esseri (una delle poche forme di vita che più merita il mio rispetto) sviluppassero un odio consapevole verso l’uomo ?
Phase IV offre la risposta alla domanda. Ambientato nel deserto dell’Arizona ma girato in Kenya, diretto da Saul Bass, Fase IV: distruzione della terra, resta ad oggi l’unico lungometraggio del regista. L’opera non è male e se vi piace il genere fantascientifico con il tema della natura che si ribella, forse e dico forse, Phase IV cade proprio a fagiuolo. La particolarità del film è quella di avere una coppia di scienziati impegnati in alcuni studi di massima segretezza e delle formiche impazzite come antagoniste. Già ai tempi di THEM ! una vera perla del genere b-movies a tema fantascientifico degli anni ’50, la cinematografia americana aveva trovato nelle formiche un nemico degno della propria forza militare, una sfida alla propria tecnologia. Vi è però una differenza enorme fra THEM ! e PHASE IV: nel primo film una colonia di formiche è stata contaminata dalle radiazioni in seguito alla prima esplosione atomica avvenuta ad Alamogordo, le formiche diventano dei giganteschi mostri aggressivi che si infilano nelle fogne di San Francisco.. o forse era Los Angeles, dovrei rivederlo; nella seconda opera invece le formiche rimangono nelle dimensioni innocue che conosciamo ma in seguito all’allineamento di più pianeti si organizzano e dichiarano guerra a due scienziati, i due studiosi protagonisti dell’opera.
Gli insetti si ribellano, si difendono, comunicano fra loro, costruiscono dei rifugi inespugnabili e affrontano le varie famiglie dell’Arizona, costringendole a lasciare i loro domicili. In Phase IV l’uomo affronta un nemico invisibile, il deserto americano si trasforma nel Vietnam, la formica/Charlie è ovunque. La ribellione degli insetti, inizialmente, viene sottovalutata. Il governo e gli scienziati stessi sono persuasi che si tratti di un fenomeno isolato ma presto capiranno la gravità della situazione. Phase IV è un film fantascientifico, a tratti documentaristico, dalle forti scene d’azione. Ci sono una serie di scene degne di nota, ve ne riporto due decisive per lo sviluppo della trama: la prima è quella dello sterminio delle formiche e la loro reazione “umana”: un incaricato si preoccupa di recuperare i corpi, mentre una nenia accompagna i loro “funerali”. Sembra di essere in una Chiesa mentre si celebra la messa dei caduti di una guerra. La seconda scena degna di nota è la ribellione, un lunghissimo tiro alla fune in cui chi la dura la vince.
L’uomo in Phase IV passa da preda a predatore, gli studiosi vengono spediti in Arizona per studiare il comportamento delle formiche ma i ruoli si ribaltano. Il ribaltamento dei ruoli è una delle caratteristiche fondamentali in questo tipo di film, saranno gli studiosi infatti ad essere studiati dagli insetti e le formiche interagiscono con i nostri, inviano messaggi criptati da un computer gargantuesco. La terra è destinata a soccombere ?
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