Enter the Void

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Enter the Void

Oscar fa lo spacciatore in Giappone, dove vive anche la sorella Linda, spogliarellista in un locale notturno. Una sera Oscar viene ucciso dalla polizia, all'interno del bagno pubblico di un locale. Subito dopo la sua morte, l'anima del ragazzo inizierà a fluttuare nell'aria, vegliando sulla sorella.
Anonimo ha scritto questa trama

Titolo Originale: Enter the Void
Attori principali: Paz de la Huerta, Nathaniel Brown, Cyril Roy, Olly Alexander, Masato Tanno, Ed Spear, Emily Alyn Lind, Jesse Kuhn, Nobuko Imai, Sakiko Fukuhara, Janice Béliveau-Sicotte, Sara Stockbridge, Stuart Miller, Emiko Takeuchi, Rumiko Kimishima, Jessica De Marco, Mostra tutti

Regia: Gaspar Noé
Sceneggiatura/Autore: Gaspar Noé
Colonna sonora: Thomas Bangalter
Fotografia: Benoît Debie
Costumi: Tony Crosbie
Produttore: Pierre Buffin, Brahim Chioua, Vincent Maraval, Olivier Delbosc, Marc Missonnier, Peter Hermann, Susanne Marian
Produzione: Francia, Germania, Italia, Canada
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 161 minuti

Dove vedere in streaming Enter the Void

21 Agosto 2014 in Enter the Void

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

C’è questo pusher con la faccia proprio da pischello ultras di film inglese sul calcio, che invece spacciando fa lo spaccioso a Tokio centro by night. Tokio centro è tutto un colore e una luce, persino i titoli di testa lo sono, illeggibili. Linda, la sua sorellina gnocca, e un paio di altri personaggi, a lui gravitano intorno. Viene ucciso dalla polizia in un cesso. L’anima si stacca .- sì, non significa un ca**o – e si avventura su due direttrici, quella dei ricordi a flashback e la morte violenta dei genitori e strabla da un lato, quello che succede dopo la morte di lui. Oscar si fa di droghe o sigle di cui non ricordo le lettere (mah boh, tanto è uguale) = immagini stroboscopiche di ectoplasmi vegetali; lui che ha l’aria tanto simpatica e cheta, epperò fa drogare tutti quelli che conosce come delle me**e come delle me**e. Finché è vivo la telecamera e la visuale sono da dietro le spalle sue, altrimenti a volo d’uccello, sulle cose le case e le persone, sempre più misere. Ogni tanto sembra di stare nel tubo digerente di una anaconda mentre fa le lastre, diciamo. E colpi bassi a pioggia, beccati sto primo piano di un feto abortito, ripartiamo a volo e insomma, ogni volta che vede un buco la telecamera ci si fionda (ma no, non delle vagine -.-), gran finale con (n minuti di) scene di sesso con flussi di luce che escono dai genitali, questo sì che è fare scintille, e ogni tanto passa uno sfondo del primo livello di Q-bert, immaginifico, tutto per portare ad un primo piano di una cappella vista da dentro una vagina et susseguente genesi e bla; probabilmentassai era meglio al cinema, la storia ha il vigore di una cannuccia (masticata anche un po’) e nel complesso è come i titoli di testa: colorato e illeggibile, considerate le ambizioni bucato nell’acqua. UN BUCO! FIONDIAMOCI!

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8 Febbraio 2014 in Enter the Void

Mamma: Massi che hai fatto ?
DonMax: mi fa un po’ male la testa.
Mamma: devi aver visto un altro film pieno di luci psichedeliche e con la telecamera che si muove ad cazzum canis.

“Enter the void” di Gaspar Noé.

Sto sorseggiando la mia tachipirina.

trascendentale / 13 Ottobre 2012 in Enter the Void

un film che cattura, intorpidisce e apre la mente. 2 h e 35 min di suoni e immagini che stimolano sensazioni e ricordi. Tokyo, la città dalle mille luci, come sfondo a una vicenda di pusher e strip club, di separazione e tragedia, un’esperienza post-mortem, un viaggio verso il successivo passo dell’esistenza attraverso gli occhi di un ragazzo qualunque. sicuramente non per tutti i palati ma di grande valore. inizio ad apprezzare sempre più la visione del cinema di Gaspar Noé e le sue allucinanti opere. consigliato caldamente a chi vive di labirinti mentali come il sottoscritto

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Fatica / 15 Aprile 2012 in Enter the Void

Certo, è un film “importante, certo è un film originale; ma che angoscia! E che fatica! Seguire una camera a mani di un fuso caracollante prima e di un’anima fluttuante poi è uno sforzo notevole. Per gli occhi e per la mente.