A nessuno piace la depressione / 11 Gennaio 2024 in Enea

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo piccolo capolavoro contemporaneo scritto e diretto da Pietro Castellitto si colloca all’interno di un panorama cinematografico, culturale e storico che riconosce le criticità della vita sul piano individuale e collettivo.

Con delicatezza a tratti, a tratti in modo brutale e bruciante, la storia di Enea ci ricorda che nulla è scontato, che ogni sorriso è importante e che ogni momento va significato in ragione di uno scopo.

L’amore permea i momenti più importanti del film, come il dialogo tra Enea e Giordano, quello tra Celeste e la moglie, ma è il concetto di r-esistenza la tematica saliente.

Al di là del loro ruolo come spacciatori di cocaina, i due protagonisti sono figure con cui è possibile identificarsi perché hanno passioni, debolezze e virtù, esattamente come lo spettatore e la spettatrice.

La maternità, vissuta e fantasticata, sembra salvare i protagonisti prima che possano compiere gesti estremi e compromettere definitivamente la loro moralità.

Fotografia e musica accompagnano delicatamente i tagli tra le scene e in alcuni casi i virtuosismi risultano eccessivi, ma tutto sommato esteticamente sono funzionali.

Per comprendere Enea, più di una visione è necessaria.

Di pancia, promosso a pieni voti.

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