QUALCUNO VOLO’ SU NICK / 9 Febbraio 2018 in Nick mano fredda

La storia di Nick (Luke in originale), un uomo che rifiuta il conformismo e l’autorità della società civile e per questo deve essere punito e raddrizzato. Per aver decapitato dei parchimetri sotto effetto dell’alcol si becca due anni di lavori forzati. Essendo dotato di un certo carisma diventa ben presto l’idolo della prigione.

La regia di Stuart Rosenberg è di stampo moderno, con inquadrature ricercate ed apprezzabili. I dialoghi sono decisamente family-friendly , il che ad oggi risulta leggermente stucchevole vista l’ambientazione carceraria (solitamente non frequentata da lord inglesi), ma quasi sicuramente si tratta di un retaggio della vecchia Hollywood. In effeti questo film si trova su di una linea di confine tra la nuova e la vecchia hollywood. A dialoghi didascalici si alternano situazioni e soluzioni progredite per il tempo…per esempio la scena sfrontata, ad elevato tasso erotico, della ragazza che lava l’auto per provocare i carcerati.

Paul Newman come al solito giganteggia e tratteggia, con quattro battute in croce, il profilo di un personaggio memorabile per quanto sfaccettato. Solo una nomination per lui, mentre il suo “compagnuccio” George Kennedy se la vede giustamente attribuire per Miglior attore non protagonista.

Per certi versi la storia è simile a quella del successivo “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.

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