65 - Fuga dalla Terra

Azione monocorde, che sostanzialmente consiste nell’andare dal punto A al punto B cercando di evitare i morsi di vari animalacci; protagonisti (solo due) che non parlano la stessa lingua – immaginate la ricchezza e la varietà della loro interazione. Qualche minima emozione viene soltanto dai flashback con Chloe Coleman, che interpreta la figlia del pilota Mills. Se volete un film decente di fantascienza su una coppia adulto/ragazzina che percorre un pianeta sconosciuto guardatevi Prospect con Sophie Thatcher e Pedro Pascal (che poi perfezionerà la funzione para-genitoriale in The Last of Us), e lasciate perdere questo 65.

Film che parte in modo molto promettente mostrando fin da subito le avversità di due poveri malcapitati costretti a sopravvivere in un mondo ostile, peccato che poi si trasformi in una sorta di prequel di Jurassic Park dove i dinosauri sono ancora più inca**osi e pericolosi.
Il suo dovere questa pellicola lo fa, ovvero quello di intrattenere per tutta la sua durata che per fortuna non è eccessivamente lunga(un’ora e mezza), peccato però che a mio parere si lasci andare a una retorica e a un sentimentalismo un po’ troppo eccessivo sacrificando invece una storia che poteva avere diversi spunti da approfondire(per esempio la rinascita della Terra dopo l’asteroide che pose fine all’era dei dinosauri e la sua colonizzazione da parte dei primi esseri umani primitivi). Adam Driver se la cava davvero molto bene, tiene in piedi tutto quanto il film.
In finale un discreto film d’intrattenimento ma visto i temi affrontati e le buone premesse si poteva fare molto di più.

l’idea di fondo, è molto simpatica.
peccato che tutto il resto faccia semplicemente…schifo. Si può dire?…
Adam Driver sprecato come raramente ho visto, potevano prendere tranquillamente uno sconosciuto.
Scene telefonate, stra-telefonate, i vari flashback con la figlia non si contano, sono più dei denti del tirannosauro ( che praticamente non si vede mai, se non 5 – tristissimi – minuti alla fine)
Film agonizzante.

Non era un film trash, o almeno c’era si del trash minore, ma roba che emergerebbe da una recensione scientifica, oppure dai bestioni che, come in ogni film americano che si rispetti, aumentavano di dimensione in maniera direttamente proporzionale al minutaggio. Il problema principale invece era che il film era davvero vuoto: poca azione, e altrettanto poca fantascienza, il solito canovaccio privo di inventiva basato sulle coincidenze e sfighe a catena.