Recensione su The Suicide Squad - Missione suicida

/ 20206.894 voti
The Suicide Squad - Missione suicida
Regia:

Le spalle larghe di Idris Elba / 8 Agosto 2021 in The Suicide Squad - Missione suicida

Il grandissimo difetto alla base del primo Suicide Squad era il fatto che si accontentava di seguire le mode e tendenze del momento, senza inventare nulla di nuovo. In sostanza era la versione dark e povera dei Guardiani della Galassia. L’altro punto debole del film erano personaggi veramente poveri di carisma e di idee, a parte qualche eccezione come Harley Quinn che a suo modo funzionava. Così la Warner ci riprova con un genio come James Gunn. Purtroppo questa volta James Gunn si ritrova leggermente in ritardo con i tempi, se questo film fosse uscito al posto del primo fallimentare prototipo a quest’ora griderei al capolavoro. Ma la fondamentale differenza sta nel fatto che in questo arco di tempo ci sono stati sia Deadpool per il cinema che The Boys per la tv, che hanno dato già un bel colpo all’immagine patinata del supereroe tradizionale.
Tuttavia il film riesce a rianimare un uomo morto, assassinato da Ayer ma soprattutto dalla scellerata produzione del 2016. Folle, bizzarro, un film freak per i freak. Harley Quinn è il personaggio più difficile da gestire, perchè è stato in parte già scritto, e si sente che Gunn non era troppo libero di sbizzarrirsi con lei. Ma tutti gli altri sono favolosi. Ratcatcher, è il personaggio femminile più importante, ladruncola dei tombini che ha avuto la mia empatia fin da subito perchè ama dormire e stare sul letto il più possibile, meravigliosamente interpretato da un’attrice emergente che credo sia destinata al successo. Con i maschili invece Gunn si diverte a giocare con i doppioni, inserisce un Peacemaker macho interpretato da John Cena, e restituisce la vita a Dick Flag, se vogliamo il Capitan America calato in un contesto realistico. Ma l’asso nella manica è il meraviglioso Idris Elba, inquadrato alla perfezione da James Gunn che cavalca le sue due qualità più lampanti, Idris Elba è un leader che può reggere con le sue spalle larghe tranquillamente tutta la baracca. La trama è estremamente seria e articolata, antiamericana e politica, contrappunto a un film scanzonato e grottesco, in cui è presente uno squalo gigante. Il tema comune che tiene insieme tutte queste storie è la genitorialità, che percorre come un filo invisibile la storia personale di ogni personaggio uscito devastato da un genitore che si è preoccupato più di generare mostri che di accudirli.
Decisamente il miglior cinefumetto della DC, per non dire il miglior cinefumetto di sempre, allo stesso livello di Spider-Man 2 per quanto mi riguarda.

Lascia un commento