Recensione su Drag Me to Hell

/ 20095.8294 voti
Drag Me to Hell
Regia:

23 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

É in qualche modo notevole il fatto che Sam Raimi, dopo la sbornia colossale dei tre Spider-Man, tra quel che di più blockbuster degli ultimi anni Hollywood abbia imposto, se la ritorni bel bello a farsi i suoi horror cazzoni e divertenti (Raimi → serie della Casa, presente no? Almeno l’1, il 2 e il 3… Spero ben di sì -.-).
La differenza con gli ’80s è che ora può spendere più di 20 dollari per fare un film e può e non ha nessuno a porre limiti di alcun genere.
Christine è un’impiegata di banca biondina e carina, in lotta con un cagariso cinese per la promozione. Sono tempi di crisi e occorre esser duri (very few are tough enough). Per dimostrare al suo direttore che lei merita ed è dura come una Lega Nord, pur se poco convinta rifiuta una proroga a una vecchiaccia zingara e senza un occhio, che perderà la casa. Non l’avesse fatto mai.
Maledizione immediata, lotta e grandi botte con la vecchia in un garage (vecchia che le scaglia la dentiera, tra l’altro), un demone la perseguita tutte le notti per tre giorni e poi la porterà all’inferno. A meno che eccetera.
Muco, sangue a fiotti e insetti sotto pelle, il corpo di Christine paga per la sua rapacità. Allo spettatore stesso tocca scegliere con Christine se dare il prestito o no, e pagarne poi le conseguenze. La protagonista ha un fidanzato scemissimo e una vita ben avviata e chic e rosa pastello. Finirà sola a scavare nel fango di un cimitero e con una vaga rassomiglianza con Rambo. Ma non garantisco che le servirà.
Sotto la superficie dell’horror di genere fatto bene assai, e più divertente/bleah-che-schifo che spaventoso, si annida neanche troppo il racconto morale, le conseguenze delle scelte sbagliate e così via, in una California popolata di personaggi insignificanti e vuoti per cui contano solo le apparenze sociali. Christine stessa è così all’inizio ma, per sua sfortuna, non lo sarà più alla fine.
Scene meravigliose tipo quella della fontana di sangue dal naso e quella del demone, che si chiama la Lamia, che la insulta dopo esser entrato nel corpo di una capra. A me faceva morire anche la capra serissima insieme agli altri intorno al tavolo, che aplomb! Che attrice!

Lascia un commento