Recensione su Galveston

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So Sad / 9 Gennaio 2021 in Galveston

Ho un debole per Ben Foster e per i noir e queste mi sembravano due motivazioni sufficienti per guardare il film. Per caso poi vengo a sapere che la Laurent si è ispirata al romanzo omonimo di Nic Pizzolatto(che a questo punto dovrò leggere) e che la sceneggiatura era curata proprio dall’autore di True Detective (che però qui si firma come Jim Hammett per via di alcuni screzi, con la regista francese, sulla scrittura del copione) e, considerando True Detective(tra l’altro le copertine delle due opere si assomigliano anche) latte materno, ho capito che non dovevo assolutamente perdermelo.

Non si dovrebbe dire all’inizio ma il film è bello, triste, duro, diretto e qualcuno direbbe ingiusto, e forse un po’ è vero ma a volte la vita lo è.
Ben Foster interpreta ottimamente un orso Texano dai modi molto burberi ma col cuore dalla parte giusta, certo non un santo ma un antieroe per eccellenza.
Elle Fanning quando è in parte, come in questo caso, dimostra di essere uno dei maggiori talenti della sua generazione(in lingua originale ha una voce molto sensuale), la Laurent riesce a valorizzare la sua bellezza acqua e sapone, con lo smalto rovinato e gli occhi tristi come solo Refn era riuscito a fare in The Neon Demon, il suo personaggio è fortissimo, disperato ma fortissimo.

La sceneggiatura è abbastanza asciutta, siamo lontani dalle filosofiche conversazioni di True Detective.
È interessante come gli unici momenti di spensieratezza avvengano quasi esclusivamente al mare, questo mi ha ricordato il grande Takeshi Kitano e mi ha fatto molto piacere, che sia una scelta voluta? Chissà.
Altra nota di merito per il comparto trucco che in particolar modo verso la fine del film fa miracoli (il lavoro della tumefazione è perfettamente calibrato con la violenza del sonoro che ci fa sentire i colpi).

Un film sulla redenzione che arriva dritto al cuore e allo stomaco, imperdibile per gli amanti dei noir e del buon cinema.

PS: Le inquadrature finali non vi hanno ricordato The Neon Demon?

PPS: eccellente il piano sequenza che precede il finale, arricchito con dei movimenti di macchina che danzano a tempo con la musica creando un malinconico valzer cinematografico.

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