Recensione su Quasi amici

/ 20117.81167 voti

16 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo film è tratto da una storia vera, i cui veri protagonisti compaiono nel finale, e pare che in Francia abbia spaccato tantissimo. Dunque c’è questo simpatico coglionazzo nero che si chiama Driss e vive di sussidi di disoccupazione, entrando e uscendo dal carcere e litigando con la mamma che si spacca il culo per mantenere i mille figlioletti. É una specie di Eddie Murphy senza baffi, ecco, ha pure la risata. Comunque, Driss viene a sorpresissimamente assunto come aiutante personale da Philippe, un ricco non si sa perché che è tetraplegico. E colto, e intelligente, e simpatico, e altissimo borghese. Quindi c’è questa dinamica del poveraccio catapultato nel mondo opposto a quello da cui proviene, che arriva, ci si ambienta e alla fine lo ha rivoltato come un calzino, convincendo con la sua vitalità e senza pietismi Philippe a fare le meglio cose. Parapendio, appuntamenti al semibuio, canne, di tutto. Effettivamente il film fila via che è un piacere, c’è una gnocchissima segretaria rossa di Philippe che alla fine purtroppo, per Driss, si rivelerà essere lesbica, e tutto è fin troppo perfetto. Il tetraplegico ci sta troppo dentro, i due si trovano a occhi chiusi e funzionano a meraviglia. Non ci sono i classici scontri/rappacificazioni ma vanno sempre d’amore e d’accordo, il rischio di scadere nella favola è grande ma evitato. Con tante risate si incontrano i due mondi, bianco e nero, che sono un po’ tra i problemi maggiori della Francia, in una commedia riuscita e tra le più intimamente ottimiste degli ultimi tempi.

Lascia un commento