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Quasi amici

/ 20117.81167 voti

Un’ amicizia rara / 24 Ottobre 2018 in Quasi amici

Penso che dopo aver visto un film del genere ti faccia capire come esiste veramente un’ amicizia nonostante le differenze.
Si va oltre il livello professionale,è concretato sull’ umanità tra due persone che con i loro pregi e difetti riescono a combattere la difficoltà fisica(del disabile), quella del colore della pelle e precedenti penali (del lavatore assistente). Sottolinea di come sia più importante essere spontanei, sensibili e non troppo rigidi. Ci rendiamo conto come sia bello convidere tutto e aiutarsi a vicenda come una vera amicizia.
PS. DA consigliare a tutti

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8 Gennaio 2017 in Quasi amici

8 1/2 / 26 Dicembre 2015 in Quasi amici

Una delle commedie più divertenti ed emozionanti che abbia mai visto.

29 Gennaio 2015 in Quasi amici

Un’opera francese sulla capacità di relazionarsi col diverso senza pregiudizi e commiserazione. Alto livello di lacrime. Omar Sy la sorpresa.

http://apaci.altervista.org/quasi-amici/ / 19 Aprile 2014 in Quasi amici

Il senegalese Driss, un uomo dalla vita travagliata, appena uscito dal carcere, con un rapporto pericolante con la famiglia, si reca un giorno ad un colloquio di lavoro con l’obbiettivo di essere rifiutato ed ottenere così i sussidi statali. Il miliardario Philippe decide invece, a sorpresa, di assumerlo come proprio aiutante personale. I due uomini hanno però tutte le differenze possibili: fisiche, psicologiche, generazionali e sociali. Il film, basato su una storia vera come viene più volte rimarcato, punta sicuramente sul lato comico, senza trascurare però alcune note malinconiche. I due uomini impareranno presto a completarsi a vicenda, creando un rapporto nuovo e fantastico di amicizia, basato su semplicità, trasgressioni e tante risate.
Gli attori François Cluzet e Omar Sy sono certamente una delle colonne portanti del film, con un interpretazione sincera e divertente dei personaggi.
Un film particolare quindi, che affronta temi difficili: ridere dell’handicappato o ridere con l’handicappato? È possibile tornare a ridere e sorridere dopo aver passato indicibili sofferenze?

“Sai dove si trova un tetraplegico ?…. Dove lo hai lasciato” cit. Driss.

Quasi amici vuole andare oltre il tabù sui disabili, evitare il pietismo e il sentimentalismo, e buttarsi invece sull’amicizia unica, sincera e speciale di due persone diverse in tutto. Un film che emoziona e sa prendere lo spettatore, come dimostra anche l’enorme incasso. Lo consiglio.

Voto: 4/5

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Un bellissimo esempio su cosa vuol dire la parola relazione. / 3 Aprile 2014 in Quasi amici

La relazione che si crea tra i protagonisti è bellissima, loro i due opposti (nero e bianco; intelletuale ed istintivo; povero e ricco … ) alla fine pensano ad unisono e si contagiano in tutto … come deve appunto essere, facendo venire fuori le paure di entrambi ed aiutandosi a sconfiggerle.

Philippe e Driss / 10 Marzo 2014 in Quasi amici

Se fosse un film americano, probabilmente “Quasi amici” sarebbe premiato con una pioggia di Oscar. E non perché sia un capolavoro, ma perché la storia (vera) narrata da Eric Toledano e Olivier Nakache ha tutto quello che serve per conquistare i giurati dell’Academy. I protagonisti sono due uomini, uno bianco e ricco sfondato, Philippe, paralizzato dal collo in giù in seguito a un incidente con il parapendio, l’altro nero e povero in canna, Driss, che tira avanti grazie al sussidio di disoccupazione, i quali finiscono per diventare amici nonostante le profonde differenze che li contraddistinguono. I due, infatti, sono diversi come il giorno e la notte: Philippe è appassionato di arte e ascolta la musica classica, mentre Driss fuma i cannoni e ama il funk. Il primo adora Vivaldi e Bach, il secondo i Kool & the Gang e gli Earth, Wind & Fire. Il destino vuole che Driss diventi il badante di Philippe e che quest’ultimo riacquisti la voglia di vivere proprio grazie al suo nuovo amico, il quale, sebbene si trovi in gravi difficoltà economiche, prende la vita con leggerezza ed entusiasmo.
Il film in Francia ha incassato uno sproposito, e anche in Italia è andato molto bene al botteghino. Ci si chiede, però, che cosa ci abbia trovato di bello il pubblico in una pellicola di livello medio-basso come questa. Solo perché mischia, neanche tanto bene, risate e commozione? Se non ci si chiama Charles Spencer Chaplin, mescolare ironia e patetismo è assai difficile, e ai modesti Toledano e Nakache la cosa è riuscita in modo appena dignitoso. Certo, ai due registi bisogna riconoscere di avere avuto il coraggio di raccontare una vicenda tragica con un tono semiserio, ma il problema è che la loro tragicommedia risulta troppo sbilanciata verso un umorismo grossolano.
Di fronte a battute di bassa lega come “niente cioccolato per l’handicappato” si rimane francamente perplessi, per non dire sconcertati, e si fa veramente fatica a capire come sia possibile che alcuni le trovino divertenti. La regia non regala grandi sussulti, e la sceneggiatura (di Toledano e Nakache), oltre a proporre una serie di personaggi secondari che hanno lo spessore della carta velina (come la figlia di Philippe, Elisa, e il di lei fidanzato), fa di Driss una specie di Mary Poppins che risolve i problemi degli altri con una facilità disarmante.
“Quasi amici” vorrebbe essere un inno all’amicizia, ma in cento e passa anni di cinema di inni all’amicizia se ne sono visti tanti e quasi tutti sono migliori di questo. Film come “Dersu Uzala” di Akira Kurosawa, “Jules e Jim” di François Truffaut e “Un mercoledì da leoni” di John Milius, “Quasi amici” non li vede nemmeno con il binocolo. Meno male che nei panni di Philippe e Driss ci sono rispettivamente François Cluzet e Omar Sy, che con le loro ottime interpretazioni riescono a infondere brio al film. Se il risultato finale arriva alla sufficienza, il merito è tutto loro.

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25 Febbraio 2014 in Quasi amici

Agli inizi avevo capito che fosse una storia diversa. Ed invece trovo che questo film sia molto bello, in alcuni punti molto divertente e in altri molto profondo.

6 Giugno 2013 in Quasi amici

Il mondo scanzonato di Driss, basato su una vita precaria, tra il carcere e la ricerca di sussidi statali, incontra quello di Philippe, ricco paraplegico parigino, che assume il ragazzo come suo aiutante personale, con il compito di lavarlo, curarlo, aiutarlo nella fisioterapia e così via. La vita di entrambi viene stravolta, i due caratteri così diversi dei due, trovano pian piano dei punti di incontro, tanto da renderli quasi inseparabili, al di fuori dei loro ruoli e necessità, nonostante le diverse origini sociali ed etniche.

Scordiamoci un film banale e strappalacrime, basato su facili sentimenti e compassione per i protagonisti; ci troviamo di fronte ad una storia vera, dura e appassionata, un cammino di due persone così diverse che riescono a plasmarsi, facendo conoscere l’uno il mondo dell’altro, senza pregiudizi né frenature, solo interesse e curiosità.

Un bel film francese che tra i sorrisi ti strappa un lacrima di gioia.

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Mhe. / 10 Maggio 2013 in Quasi amici

Paraculo, banale, facile ed estremamente commerciale ma esiste molto di peggio.

8 / 25 Aprile 2013 in Quasi amici

Gran Film, toccante e divertente, ottima la regia e l’interpretazione degli attori principali… consigliato!

Profondo e intoccabile! 7.5 / 21 Aprile 2013 in Quasi amici

Non mi sono distratto un attimo nel seguire la vicenda di Philippe, un tetraplegico aristocratico, e Driss, il suo badante ex detenuto…il loro primo incontro e l’evoluzione della loro amicizia… Un film pieno di dolore, compassione, ma contornato da rispetto, lealtà, del senso del giusto e dello sbagliato… e un tuffo al cuore ce l’ho avuto, più di uno…specie nella scena finale, al ristoranate… E’ dai tempi di “Precious” che non vedevo un film cosi intenso 😉

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Amicizia e ironia / 15 Marzo 2013 in Quasi amici

Ultimamente il cinema francese e’ una grande risorsa. Un film che tratta il tema dell’amicizia e del rapporto con i disabili o diversamente abili o come li si voglia chiamare e mette in luce come si possa interagire con queste persone semplicemente considerandoli persone esattamente come noi. La situazione e’ particolare in quanto il disabile e’ anche un ricco uomo che vive in una condizione privilegiata, ma questa condizione non influenza il suo accompagnatore di turno che oltre alla troppo spesso comprensibile pieta’ mette da parte anche la sudditanza per il proprio datore di lavoro. Nasce cosi’ una vera amicizia indipendentemente dalla condizione dei due protagonisti.

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2 Marzo 2013 in Quasi amici

Sulla storia, niente da eccepire, tanto più che si ispira a fatti realmente accaduti.
Sugli attori, nulla da dichiarare, perché Francois Cluzet e Omar Sy se la cavano bene, senza particolare infamia, né lode.
Sulla sceneggiatura, pollice verso ad oltranza, per i molti buchi narrativi e di caratterizzazione di scene e personaggi, nonché per le troppe facilonerie.

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1 Marzo 2013 in Quasi amici

Uno dei film più belli che io abbia mai visto! per quanto non sia un amante del cinema francese, “Quasi Amici”, è uno di quei film che rivedrei in continuazione. Durante la serata al cinema, è partito un applauso improvviso per la bellezza delle battute. Una commedia che non dovete perdervi! voto 10+

16 Gennaio 2013 in Quasi amici

Io ho guardato questo film con gli occhi di chi, nel suo piccolo, per quindici anni circa ha curato una persona che a causa della Sla era ridotta come Philippe, mi son lasciata davvero trascinare dal tutto e credo che la chiave di tutto il film sia in quel breve momento in cui lui dice al suo amico che vuole essere trattato/accudito senza pietà; il modo in cui Driss si prende cura di lui, senza mai cadere in atteggiamenti melodrammatici, senza quella compassione esasperata che talvolta -seppur in buona fede- condisce i gesti di chi si prende cura di una persona annientata nel corpo ma non nella mente, i caratteri e le vite diametralmente opposte dei protagonisti fanno capire come effettivamente certe realtà non le si conosce abbastanza finché …non ci si trova di fronte e le si deve affrontare.
Ciliegina sulla torta le musiche di Ludovico Einaudi, che effettivamente ( e mi trovo d’accordo su quanto detto da Morgan) arricchiscono tutto il film di atmosfera.

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Buonista o no il film ha un perché / 16 Gennaio 2013 in Quasi amici

Ho letto un po’ le recensioni su questo film e devo essere sincero e onesto nel dire che, a parer mio, nessuno è riuscito a dargli giustizia, ad essere obbiettivo o a parlarne nella sua totalità. Ci vorrei provare io ma so che non ne avrò la piena capacità. Il tentare è meglio del non fare.

Prima di tutto visto che nessuno si è degnato di nominarlo e visto che è la prima cosa che invece si percepisce del film, ancora prima delle immagini degli attori, è la colonna sono di Ludovico Einaudi, che fa da cornice a questo film il primo punto che bisogna toccare. Sarà che sono pianista, sarà che suono il pianoforte da tutta la mia vita, mi rode il fegato non sentire un talento italiano così forte e importante nominato in questo film che un po’ deve la sua toccante prova anche alla colonna sonora.

Il film è diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano una coppia di amici che fino ad oggi ha scritto e diretto sempre insieme i propri lungometraggi. I protagonisti sono principalmente due Philippe (François Cluzet) e Driss (Omar Sy) e la storia ruota intorno alla loro conoscenza. Philippe è un milionario tetraplegico, immobilizzato a letto ha bisogno di una persona che lo segua giorno e notte, in questa occasione fa la conoscenza di Driss un ragazzo di origine africana, alto robusto tutto il contrario dei candidati fino a quel momento visionati, che si presenta in casa di Philippe solamente per farsi rifiutare al fine di riuscire ad avere il sussidio di disoccupazione. Philippe quindi scommette con Driss che non sarebbe durato più di due settimane se avesse accettato il lavoro e Driss punto sul vivo accetta, iniziando così a cambiare una condizione di vita imposta a Philippe fatta di tristezza e pena che molto spesso coinvolge le persone affette da Handicap.

Il film è incredibilmente dolce, a differenza di molti (locandina compresa) io non ho riso a crepapelle, ho riso in maniera sincera e delicata, cosa che il film in se è: sincero e delicato. Non ho visto queste battute formidabili, ho visto situazioni davvero divertenti, dialoghi ricchi di intelligenza, comicità molto sottile se vogliamo non è un film da risate sguaiate è un film molto romantico in qualche modo. I protagonisti sono eccezionali, è un eccellente attore Omar Sy in questa veste di goffo e schietto aiutante ed è molto bravo François Cluzet a interpretare un personaggio così statico fisicamente e così dinamico emotivamente. La storia poi è davvero ben costruita e arricchita come dicevo in precedenza, dalle musiche del nostro Ludovico Einaudi, diventa un piccolo capolavoro di piacere. C’è davvero molto poco da dire comunque, trovo sia giusto consigliare di vederlo, davvero con tutto il cuore bisogna farlo. 9/10 e sicuramente uno dei film più belli del 2012. Peccato per gli Oscar. Mi affretterò a guardare anche Amour.

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13 Gennaio 2013 in Quasi amici

Divertentissima commedia, esilarante dall’inizio alla fine, ma dal forte messaggio di fondo. Le ottime interpretazioni del duo comico e una fotografia molto curata accrescono inoltre il suo già alto valore.

16 Dicembre 2012 in Quasi amici

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo film è tratto da una storia vera, i cui veri protagonisti compaiono nel finale, e pare che in Francia abbia spaccato tantissimo. Dunque c’è questo simpatico coglionazzo nero che si chiama Driss e vive di sussidi di disoccupazione, entrando e uscendo dal carcere e litigando con la mamma che si spacca il culo per mantenere i mille figlioletti. É una specie di Eddie Murphy senza baffi, ecco, ha pure la risata. Comunque, Driss viene a sorpresissimamente assunto come aiutante personale da Philippe, un ricco non si sa perché che è tetraplegico. E colto, e intelligente, e simpatico, e altissimo borghese. Quindi c’è questa dinamica del poveraccio catapultato nel mondo opposto a quello da cui proviene, che arriva, ci si ambienta e alla fine lo ha rivoltato come un calzino, convincendo con la sua vitalità e senza pietismi Philippe a fare le meglio cose. Parapendio, appuntamenti al semibuio, canne, di tutto. Effettivamente il film fila via che è un piacere, c’è una gnocchissima segretaria rossa di Philippe che alla fine purtroppo, per Driss, si rivelerà essere lesbica, e tutto è fin troppo perfetto. Il tetraplegico ci sta troppo dentro, i due si trovano a occhi chiusi e funzionano a meraviglia. Non ci sono i classici scontri/rappacificazioni ma vanno sempre d’amore e d’accordo, il rischio di scadere nella favola è grande ma evitato. Con tante risate si incontrano i due mondi, bianco e nero, che sono un po’ tra i problemi maggiori della Francia, in una commedia riuscita e tra le più intimamente ottimiste degli ultimi tempi.

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20 Settembre 2012 in Quasi amici

La classica storia di amicizia tra due individui appartenenti a due mondi completamente opposti. Raccontata però con un’intelligenza insolita che le consente di non cadere nelle trappole del patetismo più estremo. Bravissimi i due protagonisti, che insieme ai dialoghi sono il vero punto di forza del film. Diverte ed intrattiene alla grande.

Oltre l’ipocrisia / 17 Settembre 2012 in Quasi amici

Un po’ di ragione ce l’ha chi dice che il film è abbastanza scontato.
Comunque è una storia che fa bene, soprattutto ai più giovani, e questo è il valore aggiunto. Se non altro si va oltre al tabù e all’ipocrisia delle definizioni tipo “diversamente abile”, dimostrando che “trattare con i guanti” l’handicap è un modo come un altro per strafregarsene.

Quasi Amici / 12 Settembre 2012 in Quasi amici

Il cinema francese ci offre questa pellicola, da noi uscita agli inizi del 2012, accolta molto positivamente dalla critica e che è riuscita a far commuovere tutta Europa grazie alla sua storia di speranza e di grande interesse umano. La vittoria principale di questo film sta nella scelta del protagonista della vicenda, una vicenda comunque non facilissima che grazie a Omar Sy (vincitore del Premio Cèsar come miglior attore e del premio Lumière per lo stesso merito) viene vista con un’inconsueta leggerezza ed ilarità.

Grandissimo merito a lui, che, interpretando un personaggio spontaneo, fuori dagli schemi, non senza difficoltà nella vita di tutti i giorni, riesce a rendere gli spettatori partecipi della sua vicenda e del suo amico-datore di lavoro. E’ una storia di grande speranza quella di cui ci parla questo film. E’ una storia in cui una persona riesce a portare ad un’altra tutta la sua vitalità e a “contagiarla” con il suo sorriso.

Ed è proprio così che accade al personaggio Philippe, ben interpretato François Cruisette, costretto da anni su una sedia a rotelle, avendo perso la sensibilità e la capacità di movimento dal collo in giù. Ottima ed azzeccata anche la colonna sonora, che spazia dalla musica classica, alla disco un po’ più moderna, fino ad arrivare ad un bel pezzo jazz.

Un piccolo difetto va nel non aver esplorato a dovere il rapporto tra Philippe e la figlia, lasciato un po’ sbrigativamente ad una sgridata perchè lei non rispetta chi lavora nella casa e una delle poche scene importanti in cui è coinvolta ci viene lasciata in sospeso, senza mai indagare più a fondo.

Voto: 7/8

Recensione anche sul mio blog nonceparagone.wordpress.com

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3 Settembre 2012 in Quasi amici

Bellissimo è dire poco.

14 Agosto 2012 in Quasi amici

Bello, davvero. Finalmente un film che si lascia guardare volentieri dall’inizio alla fine.

25 Luglio 2012 in Quasi amici

Il tema della disalità e del disagio sociale trattato con humor e delicatezza. Bello pensare che si tratti di una storia vera.

recensione Quasi Amici / 3 Giugno 2012 in Quasi amici

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Quasi Amici, (Intouchables, in Francia) è un film che fa ridere e fa commuovere ma soprattutto è un film vero!
Questa è la fantastica storia di un amicizia speciale.

Dopo un incidente di parapendio il ricco Philippe (François Cluzet) resta paralizzato dal collo in giù. Costretto ad assumere un badante che si occupi di lui, Philippe, fa la conoscenza di Driss (Omar Sy): un ragazzo di colore dalla vita difficile. Driss si presenta alla selezione non per farsi assumere ma bensì per avere il sussidio di disoccupazione, saranno i suoi modi spiccioli a fargli avere un opportunità, in quanto Philippe non chiede nient’altro che essere trattato come un essere umano. Il rapporto tra i due si amalgamerà così tanto che l’uno farà da spalla all’altro, e l’uno migliorerà la vita dell’altro, in qualche modo.

Il punto forte è, ovviamente, la sceneggiatura scritta in modo eccellente (da Eric Toledano e Olivier Nakache che sono anche i registi), tanto da farti dimenticare che sei in sala a guardare un film. Ci si sente completamente immersi nella storia, quasi fossimo dei passanti che origliano i discorsi dei protagonisti ed il merito di questo va anche della regia, pieno di primi piani e sequenze “personali” e di qualche momento lento e di riflessione tipico del cinema francese.

Tutto ciò funziona alla grande grazie, soprattutto, alla scelta di attori perfetti nella loro parte sia quelli principali che quelli secondari.

Una mensione va alla colonna sonora che spazia dalla musica classica alla disco, come a rimarcare il variegato rapporto tra i due personaggi.

Difficilmente dimenticheremo questa “Strana Coppia”, e questa pellicola che ha saputo mescolare amicizia, situazioni razziali e sociali, risate e commozione.

Voto 8

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Urbi et orbi / 21 Maggio 2012 in Quasi amici

Perfetto esempio di film che essendo costruito per piacere a tutti, ma proprio a tutti, non rischia niente, sfiora la banalità e la prevedibilità. Oltretutto è machista e anche un po’ razzista.

8 Maggio 2012 in Quasi amici

Se fossi una critica − e anche una cinica − vi direi subito che questa pellicola, campione di incassi in Francia, è una favola buonista che strizza pericolosamente l’occhio al politically correct, non solo per la trama stessa che vede il nascere di un’amicizia tra due persone che vivono due mondi agli antipodi, ma anche perché sono due persone − una Bianca e una Nera − che trovano un modo di comunicare che va oltre al pregiudizi in cui molti sono incatenati. Elemento, questo, molto sentito in Francia, sono passati pochi anni dalle rivolte parigini , quando le strade della città erano messe a ferro e fuoco. Insomma, siamo molto lontani dalla realtà raccontata ne L’odio di M. Kassovitz, altro campione di incassi in Francia. Visto però che sono una normale spettatrice che ama potersi ogni tanto allontanare dalla realtà − cinica e a volte priva di futuro di queste giornate in balia della Crisi economica −, adoro vedere il mondo attraverso le lenti colorate della speranza almeno per la durata di un film che vi consiglio caldamente.

continua su: http://www.diariodipensieripersi.com/2012/03/recensione-quasi-amici-di-olivier.html

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Opposti in “secondo” piano / 7 Maggio 2012 in Quasi amici

Il film degli opposti, degli opposti che si attraggono, degli oposti che non si escludono
degli opposti che convivono ma sopratutto degli opposti che passano in secondo piano
lasciando spazio a ciò che dovrebbe sempre essere fondamentale per ognuno di noi,
per ciò che abbiamo a disposizione e per ciò che in realtà è l’unica cosa che può cambiare
la nostra esistenza da qualcosa per cui siamo obbligati ad aspettare il trascorrere del tempo
a qualcosa per cui invece vale la pena viverlo questo tempo, vale la pena assaporare ogni attimo
facendo un grosso sforzo per distogliere l’attenzione sulle disattenzioni e portarla a quello che
è infondo la vita stessa, un incontro di spiriti, di energia, di emozione.

Questa è più di ogni altra osservazione quella che mi rimane maggiormente impressa dopo la visione
di questo bellissimo film.

Un riavvicinarsi alla vita per quello che è e che troppo spesso non appare.

La storia probabilmente non è così innovativa o sorprendente in realtà, ci sono stati in passato
libri e film che hanno trattato lo stesso argomento ma secondo me questo film ci mostra molto di più
di quello che si può riassumere raccontandone semplicemente la trama ed è in questo senso, credo,
che il film vada visto ma sopratutto vissuto, alla ricerca di cogliere l’attimo, lo spunto che
in apparenti pillole secondarie il registra lascia intravedere nel sussegguirsi d’immagini.

Assolutamente da non mettere in secondo piano di quella che potrebbe essere una storia vera, triste
e forse anche un pò scontata è, sorprendentemente, il divertimento; sì, divertimento misto a leggerezza
divertimento figlio di skatch, battute e umorismo sarcastico, una miscellanea di personalità e
situazioni che rende specialemente la prima parte del film rapida e molto allegra, che regala diversi
sorrisi e momenti di buon umore.

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inaspettato / 7 Maggio 2012 in Quasi amici

La poca fantasia nella trasposizione del titolo originale “Intoccabili” in quello italiano “Quasi amici” non mi ha fatto desistere nel vedere questo film che non è la solita storia strappa lacrime sui buoni sentimenti e la redenzione, ma molto di più. E’ una commedia divertente ma nello stesso tempo delicata e sofisticata.

18 Aprile 2012 in Quasi amici

Driss non ha alcun desiderio di fare il badante, nessuna vocazione o formazione, ma gli serve un rifiuto per il sussidio di disoccupazione; invece si ritrova ad occuparsi di Philippe, arguto tetraplegico che per una volta non si sente trattato come un povero handicappato, ma per l’uomo che è rimasto nel corpo paralizzato.
Se pure non molto originale, ha due punti di forza fondamentali: la vena comica di Omar Sy (Driss) che strappa non poche risate agli spettatori, e la capacità di non cadere sul moraleggiante né sullo strappalacrime -e vista la trama erano errori facili da commettere.
Si ispira ad una storia vera -la mancanza di originalità va perdonata per questo?

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8 Aprile 2012 in Quasi amici

francois cluzet spacca il culo ai passerotti.

7 Aprile 2012 in Quasi amici

Banale e scontato. Demagogia applicata ad un film. 2 battute decenti.
Inoltre, in una scena il nero abbassa il volume del walkie talkie, mentre la notte quando l’altro sta quasi soffocando, non gli viene cosa migliore di mettere il ricevitore sotto al cuscino. Insomma, un film francese.

Quasi bello / 1 Aprile 2012 in Quasi amici

Parlare di questo film come un film che tratta di diversità è giusto fino ad un certo punto ed è abbastanza limitativo seppur il film non tratti poi di un cosi svariato numero di argomenti che portino alla riflessione (almeno credo,ma probabilmente tra 5 minuti cambierò idea) ; se poi dobbiamo trovare un tema perno piu che di diversità io parlerei di un’amicizia, un amicizia tra due personalità molto diverse che tutto sommato si aiuteranno a vicenda. L’argomento è trattato in maniera non consueta ,tuttavia,a differenza di come ho letto in varie recensioni, ho percepito una sorta di banalità ,magari derivante dalla stessa trama o cmq dallo stesso presunto scopo che si prefissava il fim ; tuttavia l’originalità del film sta proprio nel fatto che sia ispirato ad una storia vera ,conferendogli un importanza e spessore maggiore. Buona la colonna sonora. Ho pianto ,tuttavia piango anche guardando grey’s anatomy,quindi diciamo che le mie lacrime,almeno in questo caso,non le utilizzo come metro di giudizio,ed è per questo che do un 6 e mezzo

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Fabergé e l’ovetto Kinder / 1 Aprile 2012 in Quasi amici

Il punto, direi, è tutto qui: davanti a una di queste uova (questa, per di più, di colore marrone) c’è chi ci vede un oggetto prezioso, raffinato, di inestimabile valore, che scandisce l’intensità di un rapporto che si perpetua nel tempo, e c’è chi ci vede un “ovetto Kinder”: puerile, inutile, di valore infimo, e nemmeno buono, neanche per fare pace, o per “tenere aperto un canale” relazionale.

Allo stesso modo c’è chi non può vivere senza Vivaldi, Bach e Berlioz,
e c’è chi li ritiene “inutili” e al suo posto venera Kool & the Gang, Earth, Wind & Fire, e così via.

Insomma, il punto è non tanto avere visioni comuni del mondo e delle sue incredibili varietà, ma avere voglia di presentarle all’altro, di mostrargliele, di indicargliene il valore dal nostro punto di vista e poi, con pari disposizione, ascoltare le sue.

L’incontro, la relazione, è tutta qui: in quella fase indefinita in cui ciascuno porta i propri oggetti (i propri valori, le proprie visioni), dove non si raggiunge un accordo, dove ciascuno rimane nel proprio, e se anche si lascia contaminare, colpire, affascinare dagli “oggetti” dell’altro non è questo risultato la misura del successo. Proprio come nella scena esemplare del concerto, la sera del compleanno di Philippe – ma il film ne è pieno -la relazione è quella danza: di corpi, di sguardi, di emozioni, di convinzioni, di passioni, di conoscenza e di voglia di condividerla con l’altro (attenzione: non voglia condividere a priori e comunque) in cui ciascuno dice la propria restando se stesso e insieme ascoltando e diventando un po’ l’altro.

Philippe e Driss sanno entrare in relazione, sanno incontrarsi e si toccano molto di più di quanto il titolo suggerisca. Philippe e Driss sanno darsi ciò di cui hanno bisogno senza rinunciare a se stessi. Philippe e Driss sanno cambiare quel tanto che basta per evolversi, senza snaturarsi. Philippe e Driss sanno amarsi, rispettarsi, sostenersi in ciò che per l’altro è essenziale e necessario, senza volerlo cambiare, senza averlo ingabbiato in una lettura a priori che diventi un’impalcatura che rende impossibile il contatto (uno scafandro, come il corpo insensibile di Philippe – ma Philippe non è insensibile – e come una “bollatura”, la fedina penale di Driss – ma Driss non è una fedina penale). Ma guardare con occhi limpidi, oltre le categorie, ci richiede sempre uno sforzo enorme, e forse è più grande lo sforzo che deve fare l’altolocato entourage di Philippe, che non quello di Driss, davanti all’evidenza di un corpo umano i cui meccanismi più comuni non funzionano più.

Ma quello che ho veramente voglia di dire è che Quasi Amici è un film sulla libertà: dietro la metafora del volo, dietro le corse sfrenate in macchina, dietro la contemplazione a 360 gradi dell’orizzonte marino, c’è un inno alla voglia di uscire dagli scafandri che ci limitano, siano essi culturali o fisici, reali o simbolici: uscire per vivere, con forza, con pienezza e con passione, la vita che ci abita dentro e che continua a pulsare, qualunque siano gli ostacoli, e di qualunque portata siano i limiti.

Ma infine, diciamolo, Quasi Amici è anche un film spassosissimo, divertente, frizzante, il cui sguardo impertinente sulla drammaticità ha tutta la freschezza e la fertilità di uno sguardo di bambino: impariamo, ragazzi, impariamo (e soprattutto ricordiamocelo alla prossima occasione)

Ah dimenticavo…

– François Cluzet (Philippe) a mio parere è bravissimo; certamente complici i primissimi piani, è comunque incredibilmente espressivo, intenso, passionale nella sua immobilità (ma quanto avrei voglia di chiedergli quante volte ha provato la scena in cui sta per cadere dalla sedie, per essere così credibilmente tanto “assente” dal proprio corpo 🙂 ]

– bella la regia e i tagli delle inquadrature, il film si difende bene anche da questo punto di vista; pur non offrendo nulla di straordinario, è ben girato.

– e la musica: la colonna sonora, intensa e ricca di splendidi pezzi, a tratti riesce a essere proprio perfetta nell’accordo con la “temperatura” delle scene. In ogni caso, una menzione a Ludovico, ci vuole 🙂

Infine, cosa facciamo? Abboniamo questa volta ai nostri amici distributori il cambiamento del titolo? Ma perché, dico io, in Italia deve sempre vincere il buonismo, il sentimentalismo mediocre, e cose così; ma quanta fertilità c’era nell’originale “Intouchable”? Uffa! 😉

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Bello… / 27 Marzo 2012 in Quasi amici

La cosa più interessante e piacevole del film è che si tratta di una storia vera.
Due persone con problemi completamente diversi si trovano e inizia una incredibile storia di amicizia vera e sincera. Commuovente e senza chissà quale effetto speciale. A volte il buon cinema non ha bisogno di nient’altro che di una trama bella e toccante.
Bravissimi tutto il cast, nessunoa stonatura. E la fine è la vita che va avanti.
Nulla di banale. Si vede che è un film europeo, e si vede anche il cinema francese in molti tratti.
Vedetelo, èa nche molto divertente oltre che a tratti amaro.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 26 Marzo 2012 in Quasi amici

Altra commedia francese simpatica e un pochino irreverente. Il film è molto divertente ma al tempo stesso riesce a far riflettere. Il rapporto particolare che si crea tra i due protagonisti, apparentemente così diversi; Driss ragazzo di periferia, con problemi in famiglia e con un passato non troppo raccomandabile e il ricco Philippe costretto su una sedia a rotelle da un incidente di parapendio. Philippe apprezza proprio come Driss lo tratta, come se fosse una persona normale e non un “handicappato”.
Solito rammarico che a fare un film del genere sia i francesi; ma d’altronde gli italiani si concentrano su farfalle e pornostar…

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Ne vale decisamente la pena. / 22 Marzo 2012 in Quasi amici

Dolcissimo ma frizzante. Commovente ma spiritoso. Intenso ma leggero.
Tante risate e qualche lacrima, per capire quant’è difficile la vita e quanto un inaspettato rapporto con un’altra persona, così diversa da noi, possa esserci d’aiuto.

Ah, gran colonna sonora.

10 Marzo 2012 in Quasi amici

Tratto da una storia vera….l’improbabile amicizia tra un tetraplegico e il suo strano “aiutante”. Gli opposti a volte si attraggono. Ironico, senza pietismi o smielature. Molto carini….darei 7 e mezzo. Lo consiglio.

Complimenti / 10 Marzo 2012 in Quasi amici

Commedia dolce-amara francese basata sui contrasti: ricco-povero, bianco-nero, immobile-mobile che fa semplicemente ridere un sacco, facendo anche riflettere su una situazione di estremo disagio. Coppia di attori affiatata, Cluzet riesce a trasmettere una potenza di spirito e una personalità incredibile nonostante muova solo la testa; il suo sguardo dolente ma allo stesso etmpo combattivo arrivano diretti allo spettatore. Sy una furia comica sia verbale che fisica, aiutato anche dal doppiaggio azzeccato di Simone Mori, doppiatore tra gli altri del Ross di “Fiends” e del Warrick di “CSI”: incredibile quando viene a trovarsi in luoghi e situazioni a lui estranee, mantenendo per tutto il film un approccio basic alla vita; colonna sonora con Earth, Wind and Fire che la fanno da padrone. La sceneggiatura non annoia nonostante la semplicità, e la regia indugia molto (e giustamente) sui volti dei due protagonisti, due alieni che vengono a incontrarsi “intoccabili” come il titolo originale.

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Per ridere, con gusto / 7 Marzo 2012 in Quasi amici

Nonostante i mille pregiudizi esistenti sui film francesi, Quasi Amici è stata davvero una rivelazione. Il tema delicato, e che poco si presterebbe al genere della commedia, è stato trattato in maniera davvero elegante. Ho sorririso tutto il tempo e, a differenza di altri film, non ho ritenuto di cattivo gusto le battute sui tretraplegici( o gli handicappati in generale)…
Per me è ASSOLUTAMENTE DA VEDERE!

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“Strani” amici / 7 Marzo 2012 in Quasi amici

Quasi Amici in Francia è stato un successone e l’hanno pubblicizzato parecchio anche qui in Italia, più che altro puntando sul lato divertente del film.
Il film in effetti è spassoso, ci sono molte scene da ridere e il clima generale è parecchio coinvolgente.
Mi ha però incuriosito perchè è ispirato a una storia vera, è mi ha colpito (per quanto sarà stato romanzato) il rapporto che si creato tra i due uomini. Un rapporto tra due diversità, che poi così diverse evidentemente non erano. Quindi, più che per le risate, questo film lo consiglio per osservare come talvolta è strana la natura umana.

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Il sorriso per scacciare il moralismo! / 6 Marzo 2012 in Quasi amici

Penso da un po’ che con i films francesi difficilmente si sbaglia! Finalmente: un tema così duro, trattato con ironia, spirito ed arguzia…ma allo stesso tempo senza superficialità nè derisione. Due vite tanto diverse possono rendere due anime così affini? E un’amicizia così può rimanere accesa, nonostante tutto? Probabilmente sì. Visto che si tratta di una storia vera! Alla fine tutti quanti amiamo la verità, soprattutto dentro chi ci sta intorno. E, forse, soprattutto per chi è malato, questo è il valore più grande. Si ride tanto e ci si commuove anche. Cosa si vuole di più? Forse la misica giusta? C’è pure quella: Ludovico Einaudi. Buona visione!

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29 Febbraio 2012 in Quasi amici

Politically uncorrect, così come deve essere. Tratto da una storia vera e per questo ulteriormente toccante (o almeno per me..di solito, se penso che ciò che sto guardando è accaduto davvero la valuto con occhi diversi).
Mi è piaciuto perchè con molta ironia racconta il momento diffcile di un uomo che aveva tutto ed ha perso tutto e che ritrova in un inimmaginabile compagno di venture un nuovo e vero amico. Uno che non prova pietà e che ha bisogno di provare a se stesso di valere qualcosa. Uno cerca la normalità e l’altro il rispetto.
L’umorismo che permea il film vince le situazioni imbarazzanti che mettono spesso a disagio chi si trova davanti ad una persona tetraplegica e che sono causa di sofferenza per quelle persone, che possono per questo sentirsi trattare “diversamente” ed esser viste con compassione.
Il messaggio più bello di questo film sta proprio nella normalità con cui si superano questi momenti e nella forza dell’amicizia che si crea tra chi sa tributare rispetto e chi non filtra la gente.
Speriamo davvero che qualcuno in Italia non decida di farci un remake!

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