Recensione su A Serbian Film

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Al buon gusto (non) c’è limite? / 28 Agosto 2012 in A Serbian Film

Con questo film il regista Spasojevic punta a scioccare tra porno, violenza e un mix di questi due. Questa la trama in soldoni: Milos, ex attore porno superdotato, vive con la moglie Marija e il figlio Petar. Accetta la proposta del ricco e misterioso Vukmir, produttore di film porno, di girare un ultimo film senza però essere messo a conoscenza della sceneggiatura del film. Una volta sul set, Milos si renderà conto di essere entrato in uno strano giro.

Veniamo alle mie opinioni. A livello tecnico il film avrebbe anche funzionato se fosse stato un cortometraggio, infatti da metà film in poi i dialoghi sono quasi assenti, come a voler enfatizzare ciò che viene mostrato e da amante dei dialoghi brillanti quale sono io, spesso durante la visione mi trovavo a guardare, per la noia, il mobile porta tv piuttosto che lo schermo stesso! Ma non è questo il motivo principale del mio giudizio negativo al film.
Da metà film si sconfina nella violenza gratuita che il regista spiattella in primo piano senza ritegno e il film è un tentativo non molto velato di ricreare uno “snuff”. Un film “snuff” è un video amatoriale che mostra REALI torture e atti di violenza contro persone o animali.
È proprio questa devozione alla violenza gratuita ad avermi disturbato piuttosto che le scene raccapriccianti in sé, le quali su di me non hanno comunque alcun effetto (ma io non faccio testo).
Se volete un bel film con forti scene di violenza (piacciono anche a me) ma sostenuta da sottotesti (politici e sociali) più interessanti da giustificarle, puntate ad altri film degli ultimi tempi come “The Human Centipede: First sequence”, “The Human Centipede: Full sequence” (questi due non sono mai usciti in Italia ma si trovano in giro), “Martyrs”, “Hostel” o “Funny Games”.

“A SERBIAN FILM” ha molte scene sessuali e violente (ben fatte visivamente, *SPOILER*, come il rapporto sessuale con un neonato appena partorito oppure il blowjob della ragazzina a favore del lungo pene, fintissimo, del protagonista), che non ho trovato disturbanti solo perché cosciente e consapevole di assistere ad una finzione scenica. Tolto il sesso e la violenza, il film ha poca sostanza, vuole essere una specie di provocazione del regista nei confronti del governo in Serbia, in cui il governo è chi compie gli atti di violenza mentre il popolo serbo chi le subisce.
Secondo il mio parere questa è una fottuta scusa del regista (e co-autore) per non dire di essere un disturbato mentale e per giunta senza nulla di concreto da dire.

Q. (effetto cinema – film in tv)

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