Recensione su Legion

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Geniale psichedelia / 21 Giugno 2018 in Legion

Riprendo la definizione data dopo la prima stagione, perchè dopo la seconda non posso che confermarla.
Diciamo subito che, se non avete apprezzato la complessità di Inception o Eternal Sunshine, se la psichedelia dei Pink Floyd non rientra tra i vostri gusti musicali, se il retrofuturismo kubrickiano non è il vostro stile preferito e se proprio non riuscite a sopportare il mondo onirico lynchiano, lasciate perdere, Legion e lo sguardo allucinato e molto spesso sornione di David Haller, non fanno per voi.
Sì, Legion è dichiaratamente citazionistico, ma allo stesso tempo originalissimo per essere una serie tv. Pur essendo una produzione di intrattenimento, è un prodotto televisivo qualitativamente unico. Elevata la qualità tecnica e molto curato dal punto visivo, ed è proprio alla sperimentazione visiva che è affidato il racconto, che non segue una “trama classica”, ma si sviluppa attraverso mondi onirici, piani astrali e realtà multidimensionali, accompagnata da un sonoro d’altri tempi (sintetizzatore Moog e organo Hammond) e da una scelta musicale azzeccatissima. Per i brani musicali non originali, si riconoscono gruppi quali The Who, The Rolling Stones, Radiohead, Pink Floyd, Jane’s Addiction, e non poteva mancare una versione ri-arrangiata di White Rabbit). Piccola nota a margine, durante un viaggio in auto il protagonista ascolta Domenico Modugno :-).
Non nego che spesso “mi sono perso”, cioè non mi era più chiaro cosa fosse reale e cosa “sogno”, ma questo non è affatto un difetto, credo sia proprio l’obiettivo di Noah Hawley, spiazzare lo spettatore, tenerlo costantemente attaccato alla tv e farlo viaggiare, assieme ai progonisti, nell’allucinante mente di David.
Niente paura, alla fine tutte le “scatole” vengono ricollocate al loro posto… o forse no 🙂
Naturalmente per rendere la serie un ottimo prodotto, è necessario che anche il cast sia all’altezza, e qui non c’è nulla da eccepire. Dan Stevens (David Haller) è fantastico, riesce ad intepretare e a dare vita ad un personaggio non facile e dalle molteplici sfaccettature rese ottimamente dalle espressioni facciali dell’attore. Aubrey Plaza (Lenny Busker) è superba, il suo personaggio ha continui cambi di umore resi evidenti da una mimica corporea veramente unica.
In definitiva anche il cast recita al meglio per rendere il prodotto accattivante dal punto di vista visivo, e ci riesce benissimo.

Legion rientra senza ombra di dubbio tra quei prodotti che piacciono o non piacciono, non ci sono vie di mezzo, e quindi, visto l’investimento economico, non so quale possa essere il suo destino. Pare che la terza stagione sia stata confermata, resta da capire se per chiudere o per continuare!

1 commento

  1. inchiostro nero / 21 Giugno 2018

    SPOILER: credo, a conti fatti, che la seconda stagione superi anche la prima, a dispetto di critiche o biasimi su una struttura narrativa che ha lasciato notevole spazio all’introspezione di taluni personaggi, andando così a creare un vuoto nella trama; ma in realtà non è così. L’idea che è nata e cresciuta nel corso degli episodi, ha necessitato del tempo per attecchirsi, sondando le variegate e molteplici nature dei protagonisti, ma lineari o predefinite. E naturalmente tale intreccio ha favorito il re delle ombre, che ha giocato nell’oscurità muovendo il fili del suo inganno, con tale maestria da instillare il dubbio gradualmente, generando quasi una propria volontà nelle persone. Da qui i vari riferimenti, come al mito platonico della caverna, della differenza tra verità e opinione. Della spinta, dello slancio, a ergersi e a liberarsi dalle catene dell’ignoranza. Ma qual è la verità?, qual è invece l’illusione?. E se l’illusione diventa realtà, come distinguerla?. E se i mostri che abitano in David ( la sua legione ) si annidassero invece nelle menti di chi lo condanna?.
    Legion non è né buono, né cattivo. Né un eroe, né un villain. E’ forse la somma di ogni opinione e verità che si racchiude nell’uomo.

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