Recensione su Com'era verde la mia valle

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Com'era verde la mia valle
Regia:

Com’era grande John Ford / 10 Ottobre 2016 in Com'era verde la mia valle

L’epopea familiare, ambito già sperimentato da Ford l’anno precedente in Furore, torna in questo delizioso film che rappresenta uno dei vertici raggiunti dal regista del Maine nella sua invidiabile carriera.
La storia dei Morgan, famiglia di minatori del Galles meridionale, viene raccontata con una fluidità impressionante, nonostante la complessità dell’intreccio.
Il risultato è epico, degno di essere comparato ad opere come il Germinale di Zola: l’unica differenza è la moderazione con cui Ford affronta le questioni politiche, tenendo ben salda la posizione critica nei confronti del socialismo da parte del capofamiglia e lasciando ai figli l’espressione delle idee più progressiste.
Splendida la fotografia in bianco e nero di Arthur C. Miller. La regia di Ford è semplicemente perfetta, almeno secondo i canoni dell’età classica hollywoodiana: non c’è un’inquadratura fuori posto, lo spettatore è guidato per mano a comprendere ogni singola situazione.
Il cast, pur senza grandissimi nomi, se la cava più che dignitosamente. Spicca nettamente Donald Crisp nel ruolo di papà Morgan.

2 commenti

  1. paolodelventosoest / 11 Ottobre 2016

    Come non essere d’accordo 🙂 Ford è proprio quel cinema che ti prende per mano, la mia cinefilia è iniziata proprio da lui

  2. hartman / 11 Ottobre 2016

    è un Ford anomalo, ma solo per la (fittizia) ambientazione extra-usa…
    eppure è un film che mi è piaciuto davvero tanto… e pensare che tra il 1939 ed il 1941 Ford ha tirato fuori Ombre rosse, Furore e questo (oltre ad altri film che sono minori solo per il mercato italiano) fa venire i brividi… @paolodelventosoest

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