Recensione su Jack Reacher - Punto di non ritorno

/ 20165.950 voti

Dov’è Bourne? / 20 Ottobre 2016 in Jack Reacher - Punto di non ritorno

Jack Reacher cerca, sin dal primo capitolo della saga (risalente al 2012) di emulare le gesta del collega Jason Bourne, prosciugandone la vena action sino ad esserne sazio, dimenticando di creare una trama intrigante. Nei primi minuti del film, al di là di un incipit molto americano, e dir poco spavaldo, si assiste allo smarrimento di un’anima in costante movimento che è quella di Reacher, il cui unico punto saldo sembra essere il contatto telefonico con Susan Turner, ma che al contempo (dato che non si sono mai incontrati) sottolinea definitivamente la solitudine del protagonista. Non è una solitudine giustificata da esigenze narrative (come era l’amnesia di Jason Bourne), ma piuttosto la volontà di dare al personaggio un velo di mistero e dannazione che fa tanto “cool”.
Lo sviluppo della storia è segnato da quei colpi di gomito che danno pieno diritto a Tom Cruise ad un posto nel prossimo “I Mercenari”, e a suon di superomismo si scavalla i vari steps sino ad arrivare al climax, nel quale sarà messa in gioco anche una presunta figlia del protagonista, molto cinica, sveglia solo a tratti. Il finale però riserva una mezza sorpresa, che nulla rimedia certo sull’ora e 50 minuti precedenti, ma che rompe una dinamica cardine (e anche un po’ fastidiosa) di tutto il film. Gli antagonisti invece giocano tutta la loro partita nell’ombra, quasi non si vedono, e delegano la loro partita alla cattiva reputazione di cui l’industria delle armi gode in tempi recenti.
Jack Reacher – punto di non ritorno, è il solito action-poliziesco che non si vuole spostare di una virgola dalla zona comfort, prediligendo un botteghino passivo ma sicuro piuttosto che stimolare una qualche innovazione.

1 commento

  1. mariux reloaded / 25 Febbraio 2017

    Allora non sono stato io l’unico a notare la somiglianza con Jason Bourne!
    Diciamo però che nel primo capitolo, visto che si trattava più di un giallo poliziesco, le analogie, se proprio c’erano, erano davvero pochissime, ma questo secondo film ricalca molto gli scenari della saga dello “smemorato”, non so se anche nel libro avvenga ciò o meno

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