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Jack Reacher - Punto di non ritorno

/ 20165.950 voti

Carino, ma…. / 9 Marzo 2017 in Jack Reacher - Punto di non ritorno

Tra Jason Bourne e Ethan Hunt, questo personaggio non mostra niente di nuovo, trame da action movie e scazzottate e fughe rocambolesche, che rendono la pellicola guardabile.
Discreto ma non necessario. 6

Dal romanzo di Lee Child / 27 Ottobre 2016 in Jack Reacher - Punto di non ritorno

Secondo film tratto dai romanzi di Lee Child (questo è il 18°) con protagonista l’ex poliziotto militare che vagabonda per gli Stati Uniti cacciandosi spesso nei guai.
Stavolta Jack Reacher (Tom Cruise) scopre che una sua amica, il maggiore Susan Turner (Cobie Smulders vista negli Avengers), è stata imprigionata per tradimento.
Toccherà a lui cercare di tirarla fuori dai guai; ottimo lo spirito del personaggio nonostante la differenza fisica rispetto alla figura letteraria. Buon ritmo e anche un pizzico di sentimenti visto che dal nulla compare una ragazzina (Danika Yarosh) che potrebbe essere la figlia di Reacher e che complicherà ulteriormente le indagini di Jack alla ricerca della verità dietro l’incriminazione del maggiore Turner.
Solito ruolo da bastardo di Robert Knepper (lanciato dalla serie Prison Break) nei panni del generale Harkness, ormai specializzato in ruoli da cattivo.

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Dov’è Bourne? / 20 Ottobre 2016 in Jack Reacher - Punto di non ritorno

Jack Reacher cerca, sin dal primo capitolo della saga (risalente al 2012) di emulare le gesta del collega Jason Bourne, prosciugandone la vena action sino ad esserne sazio, dimenticando di creare una trama intrigante. Nei primi minuti del film, al di là di un incipit molto americano, e dir poco spavaldo, si assiste allo smarrimento di un’anima in costante movimento che è quella di Reacher, il cui unico punto saldo sembra essere il contatto telefonico con Susan Turner, ma che al contempo (dato che non si sono mai incontrati) sottolinea definitivamente la solitudine del protagonista. Non è una solitudine giustificata da esigenze narrative (come era l’amnesia di Jason Bourne), ma piuttosto la volontà di dare al personaggio un velo di mistero e dannazione che fa tanto “cool”.
Lo sviluppo della storia è segnato da quei colpi di gomito che danno pieno diritto a Tom Cruise ad un posto nel prossimo “I Mercenari”, e a suon di superomismo si scavalla i vari steps sino ad arrivare al climax, nel quale sarà messa in gioco anche una presunta figlia del protagonista, molto cinica, sveglia solo a tratti. Il finale però riserva una mezza sorpresa, che nulla rimedia certo sull’ora e 50 minuti precedenti, ma che rompe una dinamica cardine (e anche un po’ fastidiosa) di tutto il film. Gli antagonisti invece giocano tutta la loro partita nell’ombra, quasi non si vedono, e delegano la loro partita alla cattiva reputazione di cui l’industria delle armi gode in tempi recenti.
Jack Reacher – punto di non ritorno, è il solito action-poliziesco che non si vuole spostare di una virgola dalla zona comfort, prediligendo un botteghino passivo ma sicuro piuttosto che stimolare una qualche innovazione.

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