The Animatrix

Collezione di nove cortometraggi animati ambientati nel mondo di Matrix. Alcuni, scritti dai fratelli Wachowski stessi, sono midquel che vanno a inserirsi all’interno degli eventi di Matrix Reloaded (2003) e Matrix Revolutions (2003), o prequel che raccontano le origini della saga; altri sono episodi quasi indipendenti che solo sfiorano il contesto della saga.
La splendida animazione di alcuni corti va a compensare la miseria degli altri, ma il design è eccellente in quasi tutti. A livello di storia, siamo sugli stessi temi dei due lungometraggi del 2003, lontano da quelli dell’originale del 1999, tranne nel caso dell’ultimo cortometraggio, “Matriculated” del coreano Peter Chang, che si riappropria della vocazione filosofica del primo film.
Oltre a quello di Chang, i corti migliori sono quelli dei giapponesi Shinichirō Watanabe (“Kid’s Story” e “Detective Story”) e Yoshiaki Kawajiri (“Program” e “World Record”).

Computer grafica e animazione giapponese si fondono per realizzare i nove cortometraggi che compongono Animatrix, diretti dagli stessi Wachowski e da alcuni tra i più grandi registi di anime, come Shinichirō Watanabe (Cowboy Bebop, I cieli di Escaflowne) e Mahiro Maeda (Kill Bill vol. 1 / Le origini di O-Ren, Neon Genesis Evangelion).

Nove corti di durata e stile volutamente diversi narrano storie indipendenti le une dalle altre, spin-off potremmo definirli, tutti collegati all’atroce universo Matrix.

Quella realtà profetica in cui l’uomo è stato annientato dalle macchine che lui stesso ha creato, riducendosi ad un feto inerme che crede di vivere grazie a un’illusione creata appositamente per lui. Grazie a Matrix, appunto.

E dove della Terra non è rimasto che un cumulo di macerie fumanti, avvolta da una fitta nube grigiastra e mortale. Che si è cibata del chiarore dei cieli. Di ogni essere vivente. E di ogni speranza per il futuro.

Animatrix è un progetto godibile, ricco di azione, angoscia e contenuti violenti, che vanno a chiarire alcuni dubbi sulla saga a cui fanno riferimento e che meriterebbe di essere visto anche solo per lo stile praticamente perfetto, in tutte le sue sfumature, con cui è stato realizzato.