La scuola cattolica

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La scuola cattolica

Film ispirato a fatti realmente accaduti e tratto dal romanzo 'La scuola cattolica' di Edoardo Albinati. Roma, 1975. La rispettabilità e l'ordine di una prestigiosa scuola privata cattolica frequentata dai ragazzi di alcune delle migliori famiglie della città viene distrutta da un terribile fatto di cronaca. Alcuni ex alunni dell'istituto, infatti, si rendono colpevoli di quello che sarebbe diventato famoso come il Delitto del Circeo.
Al momento della sua uscita nei cinema italiani, questo film è stato vietato ai minori di 18 anni ed è scoppiata una polemica. Vuoi leggere una ricostruzione della vicenda?
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: La scuola cattolica
Attori principali: Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini, Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Luca Vergoni, Francesco Cavallo, Angelica Elli, Corrado Invernizzi, Gianluca Guidi, Fabrizio Gifuni, Fausto Russo Alesi, Valentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Giulio Tropea, Edoardo Carbonara, Lorenzo Di Iulio, Nicolò Galasso, Beatrice Spata, Luca Vannuccini, Sofia De Angelis, David Dimulescu, Carlotta Amati, Melissa De Angelis, Emanuela Guaiana, Elena Arvigo, Paolo De Giorgio, Marco Sincini, Sergio Romano, Flavio Bonacci, Daniele Orlando, Giovanni De Maria, Lorenzo Giovanniello, Gabriele Labate, Alessio Montesi, Sofia Iacuitto, Laura Cravedi, Mariarosaria Mingione, Andrea De Satti, Margherita Rebeggiani, Vincenzo Cannizzaro, Mostra tutti

Regia: Stefano Mordini
Sceneggiatura/Autore: Massimo Gaudioso, Luca Infascelli, Stefano Mordini
Colonna sonora: Andrea Guerra
Fotografia: Luigi Martinucci
Costumi: Grazia Materia
Produttore: Roberto Sessa, Chiara Grassi
Produzione: Italia
Genere: Drammatico, Storia, Biografico
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming La scuola cattolica

Occasione mancata / 26 Gennaio 2023 in La scuola cattolica

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non ho letto il romanzo di Albinati da cui è tratto questo lungometraggio di Mordini, quindi non so quanto e se i suoi difetti “di contenuto” siano imputabili alla matrice narrativa (o se e quanto tale matrice sia caratterizzata in modo tale da rendere complicato un suo adattamento in ambito cinematografico: leggendo in giro commenti e recensioni del libro, mi pare che, in effetti, sia così), ma penso che il film La scuola cattolica manchi completamente qualsiasi obiettivo.

Racconta del terribile fatto di cronaca nera italiana noto come il massacro del Circeo e, effettivamente, bisogna rendergli merito dell’aver scelto di affrontare questo indicibile episodio di follia e violenza e di aver tentato di proporlo a un pubblico vasto (a chi “c’era”, a chi ne ha sentito parlare, a chi non ne era a conoscenza), per suscitare varie riflessioni.

Ma mi sembra che il suo impegno morale o civile non sia sufficiente a giustificare la resa frammentaria e, a conti fatti, l’impalpabilità del film.

Il film di Mordini sembra nascere dal (corretto) presupposto (che, come mi pare d’aver capito, condivide con il libro di Albinati) che il crimine oggetto di un terzo della durata del film sia un dolorosissimo pretesto per parlare dell’ipocrisia della società italiana, della mentalità patriarcal-fascista che la sottende e della violenza incistata nei suoi microcosmi-simbolo: famiglia, chiesa, scuola.
Il fatto è che, afflitto com’è da un fortissimo didascalismo (sottolineato da una soprassedibile voce narrante), La scuola cattolica non ci riesce mai.

Secondo me, uno dei suoi difetti maggiori (che, se vogliamo, da altri punti di vista, potrebbe perfino essere uno dei suoi pregi, per amor di paradosso) è il fatto che la società che prova a descrivere, quella dell’Italia degli anni Settanta, non ha carattere.
Se lo spettatore non fosse informato per conto proprio del fatto che il massacro del Circeo ha avuto luogo nel 1975, quasi non comprenderebbe in quale momento storico si sta svolgendo la vicenda (non c’è mai una nota, nel corso del film, che indichi l’anno in cui hanno luogo i fatti).
E, allora, a mio parere, va a catafascio la premessa del “capire a che punto eravamo, per capire da dove siamo partiti e dove siamo arrivati (se mai ci siamo mossi, beninteso)”.

Nel corso del film, molti elementi compaiono sullo schermo per inerzia (es.: la scoperta della sessualità, l’indipendenza femminile, il rapporto con la religione, l’incapacità di una generazione di individui di occuparsi della propria famiglia e di creare una società civile) e si affastellano gli uni sugli altri, privi di concrete forme di continuità, senza convincente ragion d’essere.

Infine, la lunga parentesi legata alle violenze ai danni delle sfortunatissime Rosaria Lopez e Donatella Colasanti mi è sembrata particolarmente superflua. Così come è stata concepita, non aggiunge niente alla narrazione e, nel suo mostrare/non-mostrare, eleva il succitato didascalismo ai suoi maggiori vertici.

In sostanza, La scuola cattolica mi è sembrato un’occasione di riflessione mancata afflitta da stereotipi mal mitigati (o, per converso, sfruttati non troppo bene).
Peccato.

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La Scuola Cattolica fa Schifo / 23 Gennaio 2023 in La scuola cattolica

Per fare un film del genere, citando Boris, su un fatto di cronaca così noto, o fai l’impepata di Cozze, o fai il film alla Michael Moore. O fai il documentario. O scrivi una storia partendo da un libro che è più una profonda analisi senza trama.
L’impepata di cozze sarebbe un film allusivo e metaforico da spacciare come storia universale. Ossia questo film.
L’idea era anche intrigante, ossia quella di ricostruire l’ambiente di mascolinità tossica che aveva generato il massacro del Circeo. L’idea di spiegare che il massacro del Circeo non era solo l’opera di tre maniaci, ma il prodotto di una società e di una mentalità.

Peccato che il film sia sbagliato in tutto.
Nel protagonista alter-ego di Edoardo Albinati, insipido con il suo voice-over totalmente sbagliato.
Nei suoi co-protagonisti. Riccardo Scamarcio era antipatico già in “Tre metri sopra il cielo” ed è diventato più antipatico di film in film. Il suo personaggio è un padre violento e cattivo, che genera un mostro. Molto banale e scontato.
Non è pervenuta la funzionalità del personaggio di Jasmine Trinca, che pare essere attratta dai ragazzini e che fortunatamente parla poco. Il ruolo della milf le sta proprio male, perché non dimostra gli anni che ha e perché non ha una sensualità chissà quanto torbida. Unica attrice adulta che mi è piaciuta è la divina Valentina Cervi, ma lei potrebbe interpretare anche Batman e sarebbe comunque la scelta giusta, cit.

Poi non ho capito tutto l’episodio della ragazzina che scopre la sua sessualità, scopa con un ragazzo perché le va, e di conseguenza il fratello muore. Mi ha ricordato il prologo allucinante di Antichrist di Lars Von Trier. Se mamma e papà fanno l’amore, il bambino muore. Grazie Lars per questo insegnamento, ne farò tesoro.

Questa cosa è molto grave perché dovresti rappresentare la sessualità femminile come una sessualità che andava ad affermarsi in quegli anni, dopo anni di frustrazione dovuta alla cultura cattolica. Dovresti rappresentarmi quindi l’emancipazione senza colpevolezza, da parte della donna, e dall’altra un massacro dove la sessualità diventa un’arma di dominio priva di ogni gioia. Per colpa del maschio che dominava quegli anni.
Le uniche sessualità femminili rappresentate qui sono quelle di una ragazzina che fa sesso e viene punita divinamente con la morte del fratello. E dall’altra parte quella di una madre che madre non sembra con tendenze pedofile, che si fa ovviamente scoprire lasciando la porta aperta.
Cioè mi sembrava di essere tornata la fiction “I Liceali”.

Angelo Izzo, uno dei tre artefici del massacro, è l’unico attore che mi è piaciuto assieme alla ragazza che faceva l’autostop, “Nadia”. Il problema è che non puoi farmi un maniaco così sexy. E’ un errore. Puoi farlo affascinante, come Hannibal Lecter. Ma farlo sexy è sbagliato.
Anche nel massacro, ci ho visto ben poca abilità nel saper inquadrare i corpi e farci vedere attraverso quei corpi l’abuso perpetrato.
Il cuore del film poi secondo me stava nelle due feste parallele. Dove due ragazze seguono dei ragazzi, in due situazioni diverse. Il parallelismo tra uomo che diventa bestia e uomo che non lo sarà mai.
Di come non ci sia colpa nelle ragazze che cercano di divertirsi, e che si fanno rimorchiare. Che cantano Touch Me del Rocky Horror Picture Show. Mentre qui il messaggio che passa alla fine è che se freni la sessualità di qualcuno, quello diventa un maniaco. Anche se non è così semplice la cosa.

Un ‘altra cosa che mi da fastidio è che non sia stato fatto capire che i tre massacratori del Circeo erano ricchi e relativamente potenti, mentre le due ragazze no. Di come l’abuso fosse anche su una classe sociale inferiore. Soprattutto non è stato fatto capire che i tre erano neofascisti, perché non sia mai che si rappresenta un fascista su un film italiano. Quando credo che fosse un tassello fondamentale, visto che l’uomo violento che opprime la donna, si sposa molto bene con l’ideologia fascista. Questa cosa è stata l’ultima goccia imperdonabile. Su un film che dovrebbe parlare di stupro e di donne come persone. Dovrebbe parlare di maschi malati e mal educati. Dovrebbe parlare di una cosa così grande con una sensibilità che non ha. Cosa riesce a fare?
A fare schifo. Quello gli è riuscito a meraviglia.

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Da vedere! / 28 Aprile 2022 in La scuola cattolica

Un discreto spaccato degli anni 70 e del finto perbenismo della gente “in” che nonostante tutto aveva lo schifo proprio tra le mura di casa.
Non loderei molto le recitazioni, perché ormai ogni ragazzino davanti alla telecamera si crede Pacino o De Niro pure per dire 4 battute… Abbastanza realistici, nulla di più.
Scamarcio (che non stimo tantissimo) forse è l’attore più di spicco nel cast.
La violenza è in parte velata e in parte no e ha scaturito tante polemiche secondo me esagerate, non credo sia così scabrosa rispetto a cio che vediamo di solito. È necessaria al racconto ed è anche troppo pacata, per come sono realmente andate le cose.
Forse avrei preferito una serie su questo fatto di cronaca, per dare modo di approfondire di più personaggi, specie quelli principali (di cui è stato accennato poco), le vicende di quella sera e magari anche il “dopo”.
Da vedere, anche se non così rilevante nella cinematografia italiana.
Mi auguro che i giovani d’oggi abbiano molto da riflettere con film di questo genere.
6,5/10

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“Pezzi di carne erano e pezzi di carne sono rimaste” / 2 Novembre 2021 in La scuola cattolica

Film violento ma importante da vedere.
Parla di uno spaccato di Italia, anni ’70, dove la morale impartita agli studenti veniva oltre che travisata anche confutata dagli stessi educatori che potevano essere i genitori o le stesse istituzioni scolastiche/religiose.
In questa confusione dove la violenza tra i giovani era puro divertimento, si consumava l’efferato e folle delitto del Circeo narrato e recitato in maniera perfetta. Prima di questo dramma vengono narrate azioni anch’esse violente ed eccessive che preparano lo spettatore al peggio.
Da vedere.
Ad maiora!
#filmaximo

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