Cinque pezzi facili

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Cinque pezzi facili

Bobby, ormai da lungo tempo, è andato via dalla casa paterna per sfuggire al senso di oppressione che sentiva, imprigionato in un'esistenza benestante ma priva di emozioni. Ora vive alla giornata, facendo il pianista, e ha una relazione con Rayette, bella e svampita ragazza che gratifica di tante piccole cattiverie quotidiane. L'imminente morte del padre per malattia lo richiamerà a casa, dove conoscerà Katherine, la fidanzata del fratello. Katherine, sofisticata e intrigante, sarà l'unica distrazione per Bobby durante il suo soggiorno in famiglia che, nonostante gli anni passati, sente ancora come una prigione. Cinque nomination agli Oscar e altrettante ai Golden Globe.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: Five Easy Pieces
Attori principali: Jack Nicholson, Karen Black, Susan Anspach, Lois Smith, Ralph Waite, Billy Green Bush, Irene Dailey, Toni Basil, Lorna Thayer, Richard Stahl, Helena Kallianiotes, William Challee, John P. Ryan, Fannie Flagg, Marlena MacGuire, Sally Struthers, Clay Greenbush, Bob Rafelson, Mostra tutti

Regia: Bob Rafelson
Sceneggiatura/Autore: Carole Eastman
Fotografia: László Kovács
Produttore: Richard Wechsler, Bob Rafelson, Bert Schneider
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Cinque pezzi facili

Anticonformismo e disincanto di una generazione / 10 Febbraio 2016 in Cinque pezzi facili

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il secondo film di Bob Rafelson è uno tra i manifesti dell’anticonformismo e del disincanto della generazione dei giovani di fine anni Sessanta.
In ciò si innesta perfettamente nel filone inaugurato da Il laureato e proseguito con Easy Rider, con il quale condivide anche due tra gli attori principali, il grande Jack Nicholson (buona la sua recitazione) e una Karen Black che vinse il Golden Globe per la sua interpretazione della svampita compagna del protagonista. La mimica facciale della Black è in effetti impressionante, riuscendo nella non semplice impresa di fare un’ottima figura accanto ad un mostro sacro come Jack Nicholson (pur se in quegli anni ancora in via di affermazione).
L’inquietudine esistenziale giovanile è resa molto bene da una serie combinata di fattori ed espedienti, non ultimo il passaggio che viene dato in automobile alle due ragazze che si dilettano per tutto il viaggio nelle loro aspre invettive anti-sistema (sopratutto Palm, interpretata da Helena Kallianiotes).

Il senso di oppressione che attanaglia il protagonista, senza alcuna possibilità di scampo, lo porterà all’estremo gesto finale di abbandonare ancora una volta tutto, lasciando questa volta anche la propria ragazza ad una stazione di servizio e facendosi dare un passaggio da un camionista diretto verso il Grande Nord.
Il tutto dopo essere stato rifiutato da quella Catherine, compagna di suo fratello, che sembrava poter rappresentare la figura in grado di farlo riconciliare con una pur apparente (ed effimera) serenità e felicità.
La fuga, dunque, come unica via di scampo per una generazione angosciata e che sembra non saper stare al mondo (o non volerlo fare).

Un buon film, nel complesso, abbastanza riflessivo e dunque mediamente lento.
I dialoghi sono molto variegati, fino a raggiungere l’apice di surrealismo nell’episodio avvenuto nella casa familiare, dove due mondi, quello snob degli amici di famiglia e quello popolare di Rayette, vengono necessariamente a confliggere, scatenando, ancora una volta, la rabbia di Robert.
Memorabile la sequenza in cui il protagonista, bloccato in coda su una highway, esce di senno e sale sul cassone di un camion che trasporta un pianoforte, incominciandolo a suonare.

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5 Settembre 2013 in Cinque pezzi facili

Jack Nicholson nei panni di un uomo egoista ed incentrato solo su stesso….non ha rispetto per niente e nessuno e come merita vive una vita vuota e senza legami veri.
Un giorno incontrerà una donna, compagna del fratello, che susciterà il suo interesse ma nemmeno questo lo farà cambiare.
Un persona così vuota, egoista e irresponsabile non può fare altro che scappare e vivere la vita che merita….da uomo piccolo e vigliacco quale è…solo e vuoto.
Non si può amare qualcuno che non ama nessuno se non se stesso….purtroppo uno ci prova ripetutamente ma alla fine non si può che fallire.
Jack Nicholson bravissimo come sempre.

“Sei una strana persona, dove arriverai così? Se una persona non ha amore per se stesso, rispetto per se stesso e non lo ha neanche verso la sua famiglia, il lavoro, i suoi amici con quale diritto lo chiede agli altri, insomma perché dovrebbe pretenderlo?”

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“Sto bene… sto bene… sto bene…” / 7 Marzo 2013 in Cinque pezzi facili

Talentuoso pianista che fugge dal passato che lo soffoca per vivere quasi alla giornata.
Ma la malattia del padre lo costringerà a tornare nella sua vecchia casa.
Un bellissimo film, intenso e, anche se sono di parte, magistralmente interpretato dal giovane Jack Nicholson (incredibile che non sia stato premiato con nulla… Bah…).
Robert Eroica Dupea non riuscirà a definire e risolvere i suoi problemi.
La fine è parlante di un’animo combattuto e debole.
Nessun tentativo di soluzione se non fuggire.
Non affrontare la realtà e non combatterla per tentare di trovare la luce sarà la sua rovina.
Fuggire per non affrontare chi sei e cosa sei.
Molto bello.
Ad maiora!

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