Dio è con noi

Una sceneggiatura incalzante, tratta da una storia vera, è alla base di questa pellicola di Montaldo dal ritmo serratissimo, interpretata in modo eccellente da un cast che comprende un ottimo Franco Nero e un Bud Spencer in uno dei suoi ultimi ruoli “seri”, prima della svolta alla sua carriera impressa da un film come Lo chiamavano Trinità.
Ma i due personaggi veramente indimenticabili sono i comandanti dei due reggimenti, uno di vincitori (il capitano Miller), l’altro di vinti (il colonnello von Bleicher), che dominano la scena con il loro sottile duello di retorica e valori.
L’integrità ad oltranza del tedesco si scontra con il dilemma tra ambizioni di carriera e scrupolo morale che scuote il capitano canadese, comandante del campo di prigionia.
Il tema della necessità di ordine e disciplina, anche quando la guerra è ormai finita, è al centro di alcuni dialoghi memorabili, in particolare quello tra il generale Snow e il suo sottoposto capitano Miller.
Un film inspiegabilmente dimenticato, nonostante riesca a descrivere ottimamente, pur con una vicenda di pochi giorni di durata, sia la ottusa rigidità del nazismo sia quella di alcuni falchi alleati, entrambe rappresentate dall’inflessibile militarismo e dall’esaltazione del rispetto gerarchico e della disciplina.
Un atteggiamento che per certi versi segnerà la storia del dopoguerra, ma che tramonterà definitivamente negli anni Sessanta con il risveglio della coscienza collettiva.
Salvo riaffiorare sporadicamente, da qualche parte del mondo, nei tentativi di golpe – più o meno riusciti – che rispecchiano l’ideale autoritario che questa pellicola fotografa perfettamente.