Recensione su Ripley

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Non ci sono più i Ripley di una volta! / 18 Maggio 2024 in Ripley

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Lo so, sono una voce fuori dal coro perché Ripley è piaciuto moltissimo a tutti. Ma avendo amato particolarmente il film di Minghella, e considerando le dovute differenze, l’adattamento del talento di Mr Ripley non mi ha convinta. Poco fedele alla trama originale, e ci può stare, ma mi è parso che molti elementi essenziali per capire il personaggio Tom siano stati velocemente saltati. Ad esempio tutto il rapporto tra Tom e Dickie, che nel film è più articolato, vissuto, e decisivo al proseguo della trama. Più in generale nella serie sono assenti le relazioni, i caratteri , le emozioni. In Ripley tutto è più freddo, distaccato, un noir, un po’ scolorito però. Molte cose sono abbastanza improbabili, ad esempio: può essere sufficiente una parrucca e un po’ di barba per far credere ad un ispettore di polizia che non sei la stessa persona conosciuta come Richard?. O ancora, la parte successiva all’omicidio di Fred, dove Ripley riesce maldestramente a pulire la scena del delitto, la scalinata e l’ ascensore con poco più di uno straccio? Inverosimile. Cosa non mi ha convinto? Forse la sceneggiatura. Attori un po’ rigidi, personaggi non molto credibili. Neppure Andrew Scott, che ho adorato in Estranei, mi ha catturato, ma non perché non sia stato bravo, piuttosto perché è stato voluto così il personaggio e lui così l’ha interpretato. Ho apprezzato comunque alcune cose, molto bella la fotografia, i luoghi e i monumenti, le tante incursioni sulle opere d’arte, il Caravaggio, e i dettagli, ai quali è stato dato particolare rilievo. In buona sostanza non mi è dispiaciuto ma mi aspettavo molto altro.

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