Un film di Woody Allen diluito in 6 episodi / 3 Maggio 2022 in Crisi in sei scene

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Guardando questa miniserie Amazon Originals, mi sono domandata continuamente perché Woody Allen abbia deciso di dedicarsi a una serie tv, invece che a un film, visto che, a conti fatti, Crisi in sei scene altro non è se non un (classico) film di Allen un po’ più lungo (sommando il minutaggio dei singoli episodi, si superano di poco i 240 minuti, ma le varie puntate potrebbero essere sfoltite “facilmente”, per raggiungere una durata complessiva più cinematografica).

Come Sid, il personaggio che interpreta, in questo progetto, Allen non sembra aver ben chiare (o non sa usare, non saprei) le possibilità offerte dal formato televisivo di un racconto e si “limita” a diluire il soggetto in 6 episodi.

Nel complesso, quindi, Crisi in sei scene è un prodotto gradevole, ma non aggiunge niente alla filmografia alleniana, né dal punto di vista tecnico, né sotto l’aspetto narrativo e, a tratti, mostra il fianco alla spasmodica ricerca della battuta a effetto e della situazione comica.

Giusto per capirci, ho trovato spassosamente yiddish e perfettamente inscritta nel solco della commedia di Allen l’idea della scena del continuo e caotico afflusso di persone nella casa dei Munsinger, ma, ahinoi, sa di già visto.
Idem per il giovane co-protagonista maschile (Alan, John Magaro, altro alter ego di Allen) che prende una sbandata per l’eroina anticonformista di turno (Lennie, Miley Cyrus), per poi tornare -più illuminato- all’ovile (Ellie, Rachel Brosnahan).
E così via.

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