Recensione su La ragazza nella nebbia

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NEBBIA AGLI IRTI COLLI / 19 Febbraio 2018 in La ragazza nella nebbia

A dispetto di un ottima impostazione generale, “la ragazza nella nebbia” arranca e gira un po’ a vuoto nella foschia della trama. Alla regia troviamo Donato Carrisi, autore del romanzo da cui è tratto questo film. Una scelta infelice quella di affidargli le redini del progetto, perché se da un lato lo si può considerare un esordio riuscito, specialmente per ciò che concerne la fedeltà al materiale originale, dall’altro c’è un problema di fluidità. Gli scambi di battute sono spesso innaturali e prepotentemente didascalici. Nonostante la caratura degli attori in campo i dialoghi sembrano decisamente troppo scritti, ingessati e meccanici. Se qualcuno pone un quesito è facile predire la risposta.

Il film strizza l’occhio alla grande tradizione dei thriller americani, specie a quelli usciti tra gli anni ’90 e 2000. Possiamo trovarci un qualcosa di twin peaks, moltissimo da “L’amore bugiardo” e non so bene perché ma qualche eco di “i fiumi di porpora”. Personalmente deluso da questo appiattimento esterofilo perché speravo in un grande ritorno del giallo all’italiana. Così non è stato.

1 commento

  1. Stefania / 16 Ottobre 2018

    Sono estremamente d’accordo con te, in particolare sul fatto che sembra ben poco un film di genere nostrano. Potrebbe essere un fatto positivo, se non fosse che, così facendo, non raggiunge comunque i modelli di riferimento e, soprattutto, non propone niente di “nuovo” che gli permetta di distaccarsene in maniera -come dire..- costruttiva.

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