Recensione su Gosford Park

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IL COLONELLO MUSTARD, CON LA PISTOLA, NELLO STUDIO. / 9 Agosto 2017 in Gosford Park

Robert Altman sfrutta un genere, quello che gli inglesi chiamano “whodunnit”, per raccontare le intricate stratificazioni della società anglosassone degli anni ’30. L’omicidio è solo una trovata per mettere in moto ben altro. Non è un caso che la risoluzione sia abbastanza lampante ad un occhio attento ed esperto. Però Altman è abilissimo nel farci vacillare fino all’ultimo. La prima ora se la prende per introdurci i personaggi e le dinamiche sociali ma il tutto scorre fluido, senza mai annoiare. Nella seconda ora comincia l’indagine vera e propria, e dovremo ricorrere a tutti gli elementi già visti in precedenza per risolvere il mistero.
La storia alla fine della fiera non è nemmeno così eccezionale…ma è raccontata talmente bene da fartici appassionare.

Cast numerosissimo e prevalentemente inglese, composto da cavalli di razza. Tutte grandi interpretazioni. La cosa sorprendente è come tutti i personaggi troiano il loro spazio e giustificazione nel racconto, senza creare confusione. Grande amministrazione.
Scenografie bellissime, con la mastodontica magione di Gosford Park elevata al rango di protagonista del racconto.

Consigliato a chi cerca un buon giallo alla Cluedo, agli appassionati dei pettegolezzi da personale di servizio, e più in generale a chi cerca un buon film.

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