Umorismo giapponese

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  • #45865
    lithops
    Partecipante

    L’umorismo giapponese è per noi occidentali spesso di difficile comprensione. Non sono mai stato in Giappone (ma mi piacerebbe moltissimo andarci), ma so, da romanzi e dal cinema, che è considerato sconveniente fare effusioni in pubblico, parlare a voce troppo alta, ridere sguaiatamente, mangiare in modo smodato ecc. (è buona educazione, invece, mangiar rumorosamente gli udon, il ramen e altre zuppe!). Sembrerebbe gente fredda, che non manifesta in pubblico i propri sentimenti.
    Questa inutile premessa è per parlare delle commedie giapponesi.
    Non è ho viste tante, ma due registi mi hanno colpito molto: Hitoshi Matsumoto e Kôki Mitani.
    Il primo (Matsumoto) è autore di due film fuori da ogni schema, geniali, in cui ho riso tantissimo. Sono il geniale, pazzo, folle, incredibile Shinboru (Symbol) e Saya-zamurai (Scabbard samurai) altro film imperdibile, pazzo ma commovente al tempo stesso..
    Altro regista degno di nota per me è Kôki Mitani. Ho apprezzato molto (per le sceneggiature scoppiettanti, davvero accurate) “Welcome back, Mr. Mcdonald”, “Uchôten hoteru” e “The magic hour”.
    Conoscete qualche altro regista che ha girato commedie significative?

    #48826
    Stefania
    Amministratore del forum

    Confesso di non conoscere quasi per niente il cinema giapponese “tradizionale” (su quello animato, sono un pochino più informata).
    Sarei comunque curiosa di sperimentarlo, specie sul versante “leggero”.
    Comunque, sbaglio o (banale che sono 😀 ) anche Kitano si è cimentato con la commedia? Mi viene in mente “Achille e la tartaruga” https://www.nientepopcorn.it/film/akiresu-to-kame/

    #48827
    lithops
    Partecipante

    Sì, hai ragione. Anche lui ha girato film che potrebbero definirsi commedie. “Achille e la tartaruga” devo ancora vederlo, ma ricordo di aver visto (ed apprezzato) “L’estate di Kikujiro”. Un film in cui prende in giro se stesso, con una parodia del ruolo che di solito interpreta (fa la parte di un mafioso giapponese apparentemente spietato ma dal cuore d’oro).

    #48828
    Anonimo
    Inattivo

    symbol l’ho visto. se me lo chiedi, l’idea era anche carina ma non regge proprio la durata del lungometraggio, e poi con la repentina sterzata metafisica finale la fa proprio fuori dal vaso (però ha delle genialità, tutta la parte Lucha Libre o quella con i cani per esempio ).
    comunque grazie per avermelo ricordato, voglio recuperare Saya-zamurai.
    e grazie per avermi ricordato mitami, welcome back mister mcdonald è un gioiellino 😉

    #48829
    lithops
    Partecipante

    Concordo sulla sterzata metafisica del finale, e credo anch’io che l’idea della stanza fallica forse era più adeguata per un mediometraggio. Però, pur con tutti questi difetti, rimane per me un film indimenticabile.
    Prego, per Mitami 🙂

    #48830
    Anonimo
    Inattivo

    addati tra i Vorrei Vederli, e grazie per le dritte. a ogni modo, Kitano ci sta tutto. la trilogia metacinematografica in particolare, anche se di per sé in quei tre film c’ho sempre visto più una resa che un sorriso. comunque anche il buon Miike Takashi ha sventagliato qualche cosa di comico (Yattaman).

    #48831
    Anonimo
    Inattivo

    ma sai che non mi vengono proprio in mente commedie japan?…cavolo, bel topic.
    allora vado momentaneamente off-topic (per pigrizia), perché mi rendo conto che, in fatto di commedie, ho trovato più cose made in korea (south Korea), anche interessanti:
    – My sassy girl di Jae-young Kwak. stile manga ma godibilissimo e meno stupido di quel che sembra
    – i am a cyborg, but thats ok di park chan wook, che dice mille cose ma la forma è quella della commedia romantica.
    – no mercy for the rude di Cheol-hie Park, metà di genere metà sentimental-comedy. un gioiellino
    e poi ne ho viste un altro paio che non erano mica male, ma venirne a capo mi risulta difficile; insomma tutto questo per dire che la korea ha fatto buone cose in fatto di commedie (e non solo) nell’ultimo decennio.
    e poi si parla molto bene di Castaway on the Moon (che sto cercando di procurarmi…)

    #48832
    Anonimo
    Inattivo

    @yorick: ma infatti, anche gozu aveva una forte vena comedy, però commedia come genere..boh non mi viene in mente niente. per ignoranza mia, ovviamente.
    comunque l’opera di kitano per la maggior parte all’ insegna della commedia mi pare Boiling Point e qualcosa di kikurijo

    #48833
    Anonimo
    Inattivo

    @drmabuse, oddio, secondo me Gozu ha davvero poco di comico, cioè è molto teorico come film.

    #48834
    Anonimo
    Inattivo

    @yorick : sì, sono d’accordo. come molto del miike di quegli anni è un film teorico e l’ispirazione principale è lynch, ma in gozu miike sfrutta e gioca e cita parecchio il genere e le sue forme: yakuza, horror e commedia. non dirmi che non sembra uscito da una slapstick comedy la scena del barboncino spiaccicato sulla vetrina o da una commedai romantica gli imbarazzi dello scambio di identità.

    #48835
    Anonimo
    Inattivo

    @drmabuse, ah, vabbè, certo! però non lo ridurrei alla commedia come mi sembrava @bombus intendesse impostare il topic. oddio, magari Miike è come Kafka, non mi sarebbe difficile crederlo: crea robe inquietanti/stranianti/metafisiche/- e mentre le legge/fa vedere ride come un matto.

    #48836
    Anonimo
    Inattivo

    @yorick : ah, kafka se la rideva mentre scriveva il processo etc etc? questa mi è nuova. comunque hai ragione, sono andato off.topic per l’ennesima volta 😉
    io penso che miike,da buon lynchiano, abbia molto in comune con kafka; ma non perché rida dei propri orrori, al contrario perché prende troppo sul serio i suoi giochi.
    però hai ragione, gozu non è una commedia nonostante faccia ridere e izu non un film epico nonostante ci sia un eroe.

    #48837
    lithops
    Partecipante

    @drmabuse in effetti hai ragione, ho visto molte più commedie coreane che giapponesi:
    Di commedie giapponesi, guardando nel mio archivio, ho trovato:
    – Waterboys di Shinobu Yaguchi (carino, nulla di più)
    – Yoshino’s Barber Shop di Naoko Ogigami (divertente e leggero)
    – Adrift in Tokyo di Miki (bello, davvero)
    – Kamikaze girls di Tetsuya Nakashima (ruffiano, ma ben fatto);
    – i film di Itami: Supermarket woman, Tampopo,
    – Seaside motel (così così, un po’ scontato)
    – The crazy family (commedia nerissima, spesso divertente),
    – A day on the planet di Isao Yukisada (film surreale, più che una vera commedia)

    Corea:
    – The president barber Di Lim Chan-Sang
    – Castaway on the moon (bellissimo)
    – Miracle of giving fool (commedia tragica, se così si può dire)
    – Quiet family (commedia nera, bellissima)
    – Please Teach Me English (una vera commedia),
    oltre My sassy girl (commedia romantica) e i am a cyborg, but thats ok, che hai già citato

    Altri non me ne vengono in mente

    #48838
    lithops
    Partecipante

    Ah, dimenticavo, di Miike, oltre Yattaman, ho visto The happiness of the Katakuris, il remake (a suo modo) di A Quiet family. Una vera commedia nera, che merita come l’originale.

    #48839
    lithops
    Partecipante

    una altra regista interessantissima: Naoko Ogigami (che @sempreassurda conosce bene).
    Ho visto ieri il suo film che mi è piaciuto di più: Megane. Davvero un bel film. Rilassato, rilassante. qui.
    Ho visto anche altri due suoi film: Kamome diner e Yoshino’s barber, entrambi rimarchevoli.

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