EDUKATORI DI UN ALTRO KUANDO

[Anonimo]

L’altro giorno guardavo “The edukators”, film tedesco di polemica anti-borghese. Un film tutto sommato ben fatto, che risente dell’attivismo politico del regista e che riporta al grande pubblico il cinema di Fassbinder: quello impegnato, autoriflessivo, politico. Purtroppo, rimane poco di quel cinema lì, e “The edukators” lo dimostra, finendo per essere qualcosa riuscito a metà. La Germania, però, ha conosciuto una propria cinematografia politica, che è immorale dimenticare. Quali sono, secondo voi, le pellicole più rappresentative di questa nazione?

[allan]

..non so quanto possa esserci di politica,ma un film che secondo me rappresenta bene la nostra società è Parenti Serpenti,di Mario Monicelli:riesco davvero a ricondurre ai vari personaggi tutti quelli che incontro ogni giorno,è come se il regista avesse deciso di filmare una famiglia italiana a caso…almeno,se avesse filmato la mia non sarebbe stato poi così diverso..!

[lithops]

Beh, rimane un grande, grandissimo regista (austriaco/tedesco), Michael Haneke (Il nastro bianco è sicuramente un film politico)
Non si possono tralasciare i film di Herzog (su tutti, Fitzcarraldo e Grizzly man), Wim Wenders, e Edgar Reitz (Heimat, un vero pilastro).
Comunque, la Germania verso la fine degli anni ’70 ha prodotto moltissimo cinema politico: Margaret von Trotta (“Il caso Katharina Bloom”, dal libro di Boll, Anni di piombo o Rosa L., ovviamente) su tutti.
Così, per sfizio, vorrei citare uno strano film tedesco, incredibilmente distribuito in Italia, misconosciuto, eppure molto interessante. Una storia surreale, tenera e sognante: “Schultze vuole suonare il blues”, di Michael Schorr. Non è un film politico…. ma è uno di quei film che mi “frulla” sempre in testa (e non riesco bene a capirne il motivo)

[Autore]

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