Yves Saint Laurent

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Yves Saint Laurent

Biopic dedicato al noto stilista francese, fondatore di una delle maison più note al mondo. Nel 1957, dopo la morte del fondatore della maison Dior, il ventiduenne Yves Saint-Laurent viene nominato responsabile della famosa casa di moda.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Yves Saint Laurent
Attori principali: Pierre Niney, Guillaume Gallienne, Nikolai Kinski, Charlotte Le Bon, Xavier Lafitte, Laura Smet, Marie de Villepin, Ruben Alves, Astrid Whettnall, Marianne Basler, Adeline D'Hermy, Jean-Édouard Bodziak, Alexandre Steiger, Michèle Garcia, Olivier Pajot, Patrice Thibaud, Philippe Morier-Genoud, Anne Alvaro, Gérard Lartigau, Laura Martin-Bassot, Joakim Latzko, Laurent Maria, Arnaud Denis, Xavier Alcan, Julien Lacroix, Déborah Amsens, Sophie Riffont, Laura Giudice, Annick Christiaens, Julie Bernard, Benoît Giros, Benoît Strulus, Xavier Hosten, Fabienne Chaudat, Jeanne Dandoy, Sandrine Blancke, Nicolas Ronchi, Stéphanie Doncker, Julien Bruant, Christian Gasc, Jean-Henri Compère, William Abello, Céline Spang, Karine Belly, Christine Metz, Renée Bellocq, Abdelilah Nouili, Mohamed Amine Touil, Abdessemad El Meskini, Reda Zerouali, Hadrien Bal, Florence Eugene, Kimly Henry, Sacha Sieff, Solène Hébert, Mostra tutti

Regia: Jalil Lespert
Sceneggiatura/Autore: Jalil Lespert, Marie-Pierre Huster, Jacques Fieschi
Colonna sonora: Ibrahim Maalouf
Fotografia: Thomas Hardmeier
Costumi: Madeline Fontaine
Produttore: Wassim Béji, Yannick Bolloré, Julien Deris, Thierry Desmichelle, Franck Elbase, David Gauquié, Sylvain Jouannet, Nicolas Lesage, Etienne Mallet, Lionel Uzan, Nadia Khamlichi, Gilles Waterkeyn, Adrian Politowski
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Biografico
Durata: 106 minuti

Dove vedere in streaming Yves Saint Laurent

8 Aprile 2014 in Yves Saint Laurent

Forse un po’ difficile da seguire se non si conosce alla perfezione la biografia di Yves Saint Laurent, il film ha una bellissima ambientazione, tra Parigi e Marrakesh, e mostra i fasti e i momenti bui dello stilista francese, sempre all’insegna del grande amore con Pierre Bergé.

La moda non è arte ma per fare vestiti bisogna essere artisti. / 5 Aprile 2014 in Yves Saint Laurent

E’ sempre gran cosa parlare dei geni del passato (soprattutto se controversi) e questa volta è toccato a Yves Saint Laurent, uno tra i più famosi ed influenti stilisti di sempre, che con il suo talento visionario ha donato alla moda un contributo intramontabile. Immortale. Eterno.

A più di cinque anni dalla sua scomparsa (1 Giugno 2008) si torna a parlare di lui, il figlioccio di Dior. L’enfant prodige di questo mondo inarrivabile fatto di sogni, bellezza e passerelle. Colui che ha saputo imparare tutto dal suo mentore rivoluzionario, tanto da prenderne il posto a poco più di vent’anni, per poi farsi strada verso il successo autonomamente. Con le proprie forze, le proprie creazioni, la propria personalità. Ottenendo il massimo del prestigio durante i ‘70/’80, ma che al giorno d’oggi ha chiuso i battenti nell’haute couture, continuando però a vivere nella realtà più accessibile del prêt-à-porter grazie a Gucci che comprò il marchio anni fa.

E’ una storia molto vicina alla realtà quella raccontata da Jalil Lespert, che in 100 minuti ha saputo come amalgamare lo straordinario successo nel lavoro con l’esile personalità del dietro le quinte di un uomo tanto geniale quanto fragile. Ma che ce l’ha fatta grazie alla forza e all’amore di Pierre Bergé, che ha sempre creduto in lui, nonostante tutti i suoi difetti, le sue debolezze, il suo essere un maniaco depressivo tendente al tracollo. Ma che gli è stato comunque accanto per cinquant’anni proteggendolo da se stesso e dall’autodistruzione che l’avrebbe altrimenti divorato, sprecando così un genio tutt’ora inimitabile.

YSL deve davvero tutto a Pierre Bergé, che oltre che suo amante e compagno gli ha fatto da cervello e da spalla su cui piangere, dedicandogli la vita intera.

YSL (il film) mette a nudo la celebrità senza fare sconti, raccontandone vizi e virtù con una storia umana forte, dalle mille sfaccettature, interessante per un pubblico tutto e che sa come lasciare grande spazio alle emozioni e alle lacrime per quel successo tanto sudato e sofferto.

Un film che torna a dar peso alla voce di un uomo tormentato che ha fatto storia. E che verrà per sempre ricordato.

Alla prima del film Ermanno Scervino ha dichiarato: YSL meritava di essere più felice.
Lo credo anche io. Ma sono anche dell’idea che i geni sono tali, in quanto deboli.

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Molto bravi gli attori. / 29 Marzo 2014 in Yves Saint Laurent

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Devo ammettere che senza aver visto prima il documentario “l’amour fou” su Yves e Berger, non avrei capito molti rimandi e personaggi di questo film, che riesce ad essere, a volte molto poetico, a volte molto gay. Più che sulla moda di Yves, parla della storia dei due uomini, legati da una vita (tormentata) insieme. Belle le atmosfere. Bravi gli attori, ottime le scene del loro innamoramento, il resto forse un po’ troppo veloce.

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