4 Recensioni su

Woman in Gold

/ 20157.0129 voti

gran bel film / 18 Aprile 2020 in Woman in Gold

sarò di parte perchè amo i biopic, ma l’ho trovato davvero ben fatto. Ritmo serrato ed ottima recitazione, dramma al punto giusto ottima regia. Promosso

Sufficienza piena, però… / 28 Novembre 2016 in Woman in Gold

Una storia vera riesce quasi sempre nell’intento di coinvolgere di più lo spettatore e di colpire. E in effetti ci riesce anche abbastanza bene, peccato che troppi fatti siano stati alterati. Comunque si parla di una situazione importante, ovvero la restituzione delle opere d’arte e dei beni appartenuti alle famiglie ebraiche che sono stati sottratti durante il nazismo. Nella fattispecie, durante gli anni ’90, Maria Altmann (Helen Mirren) chiede l’aiuto del giovane avvocato Randy Schoenberg -nipote del compositore- (interpretato da Ryan Reynolds) per riappropriarsi del celebre ritratto di Klimt “Ritratto di Adele Bloch Bauer I” (la cosiddetta “Woman in Gold”) che apparteneva a sua zia ed era sempre stato proprietà della famiglia, fino all’avvento del nazismo. I due intraprenderanno un viaggio a Vienna per cercare di risolvere la situazione, ora che il governo austriaco ha dichiarato di essere aperto alla restituzione delle opere d’arte ai legittimi proprietari. Sarà una difficile e faticosa lotta, ma ce la faranno, anche grazie all’aiuto di un giornalista austriaco (Daniel Bruhl). Come detto sopra, una storia che purtroppo differisce troppo dalla vera storia e rovina quello che poteva essere un voto decisamente più alto, perché il film è recitato bene, diretto in modo interessante (belli soprattutto i ricordi di Maria di quando viveva in Austria, dai bei tempi in famiglia all’arrivo dell’opprimente regime nazista). Ad ogni modo, sufficienza piena e film comunque consigliato, brutto non è di certo.

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Come un film per la tv / 18 Luglio 2016 in Woman in Gold

Pellicola insulsa, che per lunghi tratti sembra un film per la tv. Gli attori vengono travolti nel disastro, con Helen Mirren che fa l’anziana bizzosa e Ryan Reynolds chiaramente spaesato. Uniche note positive da Tatiana Maslany (la protagonista da giovane), seria e intensa, che restituisce alla vicenda la gravitas che le spetta. Peccato che la sua parte duri troppo poco.

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L’importanza della memoria / 20 Gennaio 2016 in Woman in Gold

Bella storia di ideali, sull’importanza della memoria storica e delle proprie radici. Se ci si aspetta un classico film su tribunali e avvocati si rimarrà delusi, si sottolinea maggiormente l’aspetto umano rispetto a quello della legge facendone uscire una storia intensa e non troppo complicata.

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