17 Febbraio 2024 in Wil

Il film vorrebbe immergere lo spettatore (anche visivamente, grazie a una cupa fotografia) nella “zona grigia” del collaborazionismo, raccontando la storia di un giovane poliziotto che si ritrova suo malgrado a cooperare con gli occupanti nazisti e poi, accidentalmente, a ucciderne uno. Ondeggiando confusamente fra compassione e istinto di autoconservazione, il protagonista sembra a tratti emergere dalla zona grigia, per poi farsi reinghiottire, perché in un mondo dove la priorità è sopravvivere, “la coscienza è un lusso”. Più il film prosegue più la storia si sfilaccia, le vicende del protagonista diventano inverosimili e mi pare che lo spettatore stesso si ritrovi impantanato in una trama non all’altezza dell’ambizioso progetto.

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