Un amore all'altezza

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Un amore all'altezza

Diane ha perduto il suo cellulare. Per fortuna, l'apparecchio è stato ritrovato da Alexandre, gentile architetto che colpisce subito Diane con i suoi modi garbati al punto che la ragazza se ne infatua pur senza averlo mai visto. Quando i due decidono di incontrarsi per la restituzione del telefono, le aspettative di Diane cozzeranno contro un'inaspettata realtà.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Un homme à la hauteur
Attori principali: Jean Dujardin, Virginie Efira, Cédric Kahn, César Domboy, Stéphanie Papanian, Edmonde Franchi, Manoëlle Gaillard, Bruno Gomila, Myriam Tekaïa, François-Dominique Blin, Éric Berger, Bruno Hausler, Christian Valsamidis, Christiane Conil, Maria Laborit, Camille Damour, Marc Bonzom, Florence Demay, Geoffrey Couët, Fabienne Galula, Sophie Payan, Mathilde Granguillot, Jean-Michel Lahmi, Mostra tutti

Regia: Laurent Tirard
Sceneggiatura/Autore: Marcos Carnevale, Laurent Tirard, Grégoire Vigneron
Produzione: Francia
Genere: Commedia, Romantico
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Un amore all'altezza

Poco più che sufficiente / 16 Ottobre 2017 in Un amore all'altezza

Discreta commedia romantica francese.
Diana (la bella Virginie Efira), avvocato di successo divorziata da 3 anni ma socia con l’ex marito di uno studio legale, riceve una telefonata da Alexandre (Jean Dujardin) che ha ritrovato il suo cellulare. Accetta una sorta di appuntamento al buio (lui sembra gentile e simpatico) ma scoprirà un piccolo difetto fisico di Alexandre: è un tappo, alto solo 1,36 m.
Difficile rimpicciolire Jean Dujardin, a tratti funziona abbastanza bene come impressione visiva, altre volte si nota un pò di difficoltà a raffigurarlo (non vengono usati trucchi).
Il film è carino, si sorride a volte e prende più la piega di un film romantico con il difetto fisico di Alexandre che si frappone al loro amore. Ma l’amore vince su tutto, anche sui pregiudizi e sui difetti fisici.

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piacevolmente dimenticabile / 20 Agosto 2016 in Un amore all'altezza

Una fiaba innocua, forse si voleva parlare dell’ipocrisia dominante la nostra era dell’immagine ma alla fine questa cosa non funziona. La madre della protagonista infatti le fa la predica nonostante lei abbia una storia con un sordomuto ma si sa che questa disabilità “non si vede”.
Tralasciando questa intenzione il film scorre piacevolmente senza cadere nella volgarità o nella comicità fine a se stessa ma resta comunque tra i film dimenticabili per la sua inconsistenza.
L’errore più grande è forse la scelta di usare/non usare i trucchi.
Il protagonista infatti a volte recita in ginocchio, a volte viene rimpicciolito altre volte viene sostituito se ripreso di spalle, in questo modo è come se lui avesse non una ma ben tre misure.

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