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Transformers - L'ultimo cavaliere

/ 20175.058 voti

La tavola rotonda connessa ai Trasformer / 3 Aprile 2019 in Transformers - L'ultimo cavaliere

Partiamo dal presupposto che mettere una fase storica come “re Artù e i cavalieri della tavola rotonda”, connessa ai transformer è un azzardo, perché si confonde così la vera storia, ma ha dato un senso al film, sperimentando nuovi scenari avvincenti. Come al solito “Optimus prime” ha come obbiettivo di salvaguardare la terra da Megan Throne, questa volta però c’è di mezzo il bastone di merlino, il cui massimo potere è conservato dai discedenti, e ha la capacità di distruggere il pianeta terra in breve tempo, se messo nelle mani dei cattivi, data l’ antica rivalità tra terra e pianeta robot ?. Allora un lord recluta i protagonisti del film: una donna brittanica, plurilauerata e discendente del mago merlino, e un inventore americano, nominato cavaliere, proprio dagli stessi transformer. Incominciano così una battaglia ultra-galassia sulla terra, il bastone viene rubato e loro ha come scopo di recuperarlo per salvare il pianeta Terra ?. Grazie anche l aiuto di Optimus e i suoi soci, riescono a riprendersi il bastone e sconfiggere il male,riportando una tregua. Ci sarà sicuramente un seguito. Chi avrà una volta per tutte il sopravvento? Mago ?‍♂️ merlino per ora è salvo.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 18 Aprile 2018 in Transformers - L'ultimo cavaliere

Quinto capitolo dedicato alle auto-robot della Hasbro.
Piccolo prologo che spiazza un po’; siamo infatti ai tempi dei Cavalieri della Tavola Rotonda e Mago Merlino (Stanley Tucci) è descritto come un vecchio pazzo e ubriacone che riceve in dono un bastone “magico” per cambiare le sorti della guerra contro i Sassoni.
Poi ci si trasferisce ai nostri giorni dove la maggior parte dei governi hanno dichiarato illegali i Transformers; è stata costituita la TRF per eliminare tutti i robot alieni. Cade Yaeger (Mark Wahlberg) lotta per difendere gli autoboot rimasti.
L’inizio ricorda Pacific Rim 2, anche qui troviamo una ragazzina tosta e determinata, Izabella (Isabela Monera), che con un piccolo autoboot (da lei costruito?) aiuta Yaeger nei suoi scopi.
Poi la storia si collega con il prologo, con il bastone che diventa oggetto del desiderio di tutte le forze in campo; Megatron, i TRF guidati da Lennox (Josh Duhamel), la new entry Sir EDmound Burton (Anthony Hopkins) che sa molte cose su Autoboot e Decepticon, e Yaeger.
Seconda parte più standard (a tratti anche più noiosa) con varie battaglie.
Nel resto del cast da citare la bella inglese Laura Haddock nei panni di Vivian, discendente del Mago Merlino, ritroviamo anche John Turturro nei soliti panni dell’agente Simmons.
Per chi ha apprezzato i precedenti, un film comunque godibile.

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Non è una recensione seria. / 24 Giugno 2017 in Transformers - L'ultimo cavaliere

Prendete tutti i generi di film: fantascienza (astronavi claustrofobiche, alieni, laser, spazio profondo, robottoni in guerra), fantasy (quello con i maghi e gli orchi, per intenderci), commedia (Harry ti presento Sally ? Meglio di no, se l’amico in comune si chiama Michael Bay), storia d’amore (non quella di Celentano: “e uno schiaffo all’improvviso le mollai sul suo bel viso”), telenovela (tutte: da Sentieri a Manuela, da Dallas a Beautiful), fiction rai (tipo Don Matteo, Padre Pio e Rin tin tin, Derrick e Rex, metteteci anche quelle Mediaset, tipo: Il Bosco), horror (quando è il film a fare paura non quello che racconta però), giallo (è un colore dell’arcobaleno), avventura (Sir Philip Anthony Hopkins è il nostro archeologo esperto di storia antica e Transformers di fiducia), dramma storico (Re Arturo, per gli amici Artù.), spaghetti western ( a tavola che è pronto!!!), animazione (ri-animazione), biblico (amen), carcerario (quando la sala cinematografica ha le sbarre alle porte), comico (spesso senza neanche volerlo), grottesco, guerra, kung fu, mitologico, musicale, thriller, sentimentalone, fatto ? Ok, adesso prendete un frullatore a fissione nucleare e versate gli ingredienti nel boccale, fatto ? Premete il tasto “potenza massima” .

E insomma, Michael Bay ha fatto il mischione (rileggete, non è un’offesa).
Ci ha messo tutto, che di per sé potrebbe essere anche una trovata geniale, peccato che per sviluppare una pellicola del genere ci vorrebbero almeno dodici lungometraggi da quattro ore l’uno e una storia scritta decentemente.
Lui, invece, l’ha fatto in un solo film, pensate un po’ !
Qualcuno dirà, ma è un maledetto portento…e invece no !
Che esperienza mozzafiato toccare ogni genere cinematografico per meno di un secondo e usarne un altro per “approfondire” i personaggi: l’eroe senza famiglia genio laureato all’Università della Strada, l’eroina (purtroppo non la droga, di quella ce ne sarebbe stato bisogno) bellissima, acculturata e coraggiosa, il vecchio saggio ubiquo -sempre al posto giusto nel momento giusto-, la bambina senza famiglia, l’assistente di colore, simpatico e con gli occhiali che non muore mai, i militari buzzurri e, alla fine della fiera, ci sono anche i robot. Un frame a testa è più che sufficiente…
E taaaaaaaac, il gioco è fatto, il pubblico non si concentra su niente, non sa cosa sta vedendo e, purtroppo o per fortuna, una volta uscito dalla sala non ricorda nemmeno il titolo del film che ha appena finito di vedere. C’est la vie.

ps. Mi raccomando, non bevete l’intruglio frullato, altrimenti potreste trasformarvi in Michael Bay.

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