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L'orgoglio degli Amberson

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20 Aprile 2013 in L'orgoglio degli Amberson

(Sette stelline e mezza)

Dal punto di vista narrativo, la saga famigliare degli Amberson è il “classico” polpettone mélo, con ascese, discese, risalite, capricci, struggimenti e ripensamenti.
Tecnicamente, invece, questa pellicola è un laboratorio in cui Welles si è divertito a giocare con la macchina da presa, con le tecniche di rappresentazione cinematografica, con l’estetica del cinema, con le possibilità espressive dei fantastici chiaroscuri artificiali, con la fisicità dei suoi attori e, narcisista com’era, con la sua voce, a cui ha riservato i titoli di coda (forse) più originali (benché semplici, nella loro realizzazione) che abbia mai visto finora.

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L’occhio azzurro e feroce di Welles / 5 Novembre 2012 in L'orgoglio degli Amberson

Che meraviglia, i film di Orson Welles!
Questi Amberson sono letteralmente magnifici – come dice il titolo stesso in lingua originale – pomposi, collezionisti di vanità ed intrighi di palazzo. Vorresti vederli scendere in picchiata, con la maligna invidia del popolo mormorante, vorresti vedere la loro elegante slitta imbottita di costose pellicce ribaltarsi sulla china innevata.
Orson Welles ti serve questo piatto, o livoroso giacobino, ma non potrai gustartelo perchè sarai già morto o troppo vecchio per godertelo. Ah, prodigioso e velenosissimo regista, gloria imperitura del Cinema, che occhio azzurro e feroce aveva sulla piccineria della gente; anche se la bitter-comedy di Tarkington non ha lasciato un segno perenne, ci ha pensato il genio della sua cinepresa.
Indimenticabili Joseph Cotten e Tim Holt, suprema Agnes Moorehead, una zia pettegola e ipocondriaca che fa impallidire perfino la protagonista, la “divinamente ridicola” Dolores Costello.
Veramente bella la versione colorizzata, con un trionfo di rosa.

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