The Fast and the Furious: Tokyo Drift

L’unica cosa interessante di questo film è il concetto di “driftare”, tutto il resto può esser preso e buttato via. Regia mediocre, sceneggiatura ai limiti della sopportazione considerando che le uniche frasi pronunciate sono dei proverbi che dovrebbero essere pieni di significato ma che in realtà fanno solo ridere la gente che li ascolta.
Che dire degli attori: dato che un buon 60-70% del film è basato solamente su gare e corse di automobili e sapendo che sono gli stuntmen (bravissimi ed eccezionali nelle acrobazie) ad eseguire tali prodezze, di fatto gli “attori” sono praticamente assenti. Quelle poche scene che hanno a disposizione per far vedere la loro bravura se le giocano in ghigni e sorrisetti inespressivi.
In conclusione, il voto che ho espresso riguarda i cosiddetti attori e regia, ma in realtà do un meritatissimo 10 agli stuntmen.

3° Capitolo della saga di fast and furious, senza infamia e senza lode. Ben al di sotto del primo capitolo ma anche del predecessore, il film si lascia comunque seguire lanciato a buona velocità. La curiosità di questo capitolo è che le macchine non sono solo velocità ma viene introdotto il concetto di drift (la sbandata controllata x fare la curva, detta in parole povere).
Il protagonista Lucas Black si era vista nella splendida serie tv American Gothic, poco conosciuti gli altri. Nel finale grande apparizione di Dominic Toretto ovvero Vin Diesel star del primo capitolo.