Once Upon a Time in Anatolia

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Once Upon a Time in Anatolia

Nelle steppe dell'Anatolia, un assassino riconduce gli investigatori nel luogo dove ha sepolto il cadavere, ma non ricorda: e la ricerca diventa così un percorso esistenziale per ritrovare o scoprire se stessi.
Anonimo ha scritto questa trama

Titolo Originale: Bir Zamanlar Anadolu'da
Attori principali: Muhammet Uzuner, Yılmaz Erdoğan, Taner Birsel, Ahmet Mümtaz Taylan, Fırat Tanış, Ercan Kesal, Erol Eraslan, Burhan Yıldız, Murat Kılıç, Şafak Karali, Emre Şen, Cansu Demirci, Uğur Arslanoğlu, Nihan Okutucu, Kubilay Tunçer, Salih Ünal, Aziz İzzet Biçici, Celal Acaralp, Mehmet Eren Topçak, Ufuk Karali, Fevzi Müftüoğlu, Turgay Kürkçü, Fatih Ereli, Hüseyin Bekeç, Mehmet Öztürk, Deniz Altunay, Mostra tutti

Regia: Nuri Bilge Ceylan
Sceneggiatura/Autore: Nuri Bilge Ceylan, Ebru Ceylan, Ercan Kesal
Fotografia: Gökhan Tiryaki
Costumi: Meral Efe
Produttore: Zeynep Ozbatur Atakan, Can Yılmaz, Nuri Bilge Ceylan
Produzione: Turchia, Bosnia Herzegovina
Genere: Drammatico, Poliziesco
Durata: 163 minuti

Dove vedere in streaming Once Upon a Time in Anatolia

27 Novembre 2012 in Once Upon a Time in Anatolia

E’ notte e una colonna di auto vagano in giro per le lande turche in cerca di un cadavere. Nelle auto ci sono poliziotti, un procuratore, un medico legale e i due assassini che cercano di ricordare dove l’hanno sepolto.
Questo il pretesto per conoscere, mentre scorre il film, i tre personaggi che fanno il film. Del cadavere, del motivo dell’assassinio, del come è morto interessa poco e neanche si viene a sapere alla fine (come muore s’inuisce…) ma l’attenzione non è in questo ma neconoscere i caratteri dei tre personaggi. Il commissario prima, il procuratore e infine il medico legale.
Intreccio di racconti, sentimenti e drammi legati in maniera elegante, anche molto lenta e con dialoghi semplici e quotidiani ma decisamente interessanti e piacevoli.
Sono 2 ore e mezza ma vanno via con una incredibile semplicità.
Bello.
Ad maiora!

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5 Novembre 2012 in Once Upon a Time in Anatolia

Incentrato sulle figure principali di un commissario di polizia , un procuratore ed un medico legale che insieme con altri agenti scortano un assassino che deve indicare loro il luogo dove è sepolto il corpo dell’uomo che egli stesso ha ucciso , in un viaggio che dura tutta una notte durante il quale i caratteri , le frustrazioni, i dubbi, i rimpianti , i rimorsi degli occupanti di quelle tre auto che procedono in colonna lungo luoghi desolati e deserti nell’oscurità interrotta solo dai fari , escono lentamente fuori per l’accumularsi della stanchezza e di quella forma di incerta intimità che una notte insonne riesce a creare .
Stupenda la fotografia , sequenze suggestive (la scena dei fanali delle auto che si materializzano all’improvviso a formare una striscia di luce in mezzo all’oscurità incipiente della notte è bellissima ) , dialoghi comuni , spesso banali , a mettere in risalto il contrasto tra la Turchia moderna e quella dei piccoli isolati paesi , dove manca la corrente elettrica a causa del vento e dove la costruzione di un muro che protegga il cimitero dall’ingresso dei cani costituisce una priorità .
Forse un po’ troppo lungo , a tratti anche lento , con finale sconcertante ma non del tutto inatteso , è un film non memorabile ma sicuramente più che apprezzabile che mi è piaciuto .

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4 Novembre 2012 in Once Upon a Time in Anatolia

Gran premio della Giuria a Cannes. Quindi, un film che avrebbe meritato la Palma d’Oro. Elegante e ben realizzato, specialmente nella prima parte, quando un gruppo di eterogeneri e sgangherati protagonisti vaga per la brulle lande turche in cerca di un cadavere.
Presupposto semplice ma attraverso il quale il regista fornisce uno spaccato veritiero dell’Anatolia. Un paese desideroso di entrare nell’UE ma, evidentemente, non ancora pronto. E ciò emerge anche e soprattutto dal confronto tra i 3 principali protagonisti (il procuratore, il dottore – che assomiglia vagamente all’Omar Sharif del dr. Zivago – e il commissario), delineati con cura, descritti con intelligenza e interpretati con bravura.
Il pregio del film è quello di descrivere una situazione ordinaria, senza eccessi, senza ricorso a espedienti cinematografici che spingano sulla trama, ma lasciando che proceda da sè, linearmente, come la mela trasportata dal ruscello.
Un film che contiene molti messaggi e che non si dimentica facilmente, proprio perchè non esagera su niente.

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