Ocean's 8

Ecco un film pigro. “Ocean’s 8” come tutti i film scritti pigramente si nasconde dietro ad un cast di persone famose che recitano una storia poco interessante, per nulla brillante e piena zeppa di vuoti narrativi.
Questo Ocean’s 8 è l’ennesimo goffo tentativo made in Hollywood di dirci che le donne sono capaci di fare quello che fanno gli uomini. Peccato che ci viene sempre detto tramite filmazzi parodia di qualcos’altro che si danno rigorosamente la proverbiale zappa sui piedi facendo involontariamente passare il messaggio che i film con gli uomini siano meglio. Bravi così, mission complete! .

La trama è esattamente quella che vi state immaginando senza aver visto il film. Inutile soffermarcisi. Vi basterà sapere che non si ride mai, non ci si emoziona mai e non si resta sorpresi mai. Gran bel mix.

Come detto il film fa unicamente affidamento sul cast All Star in gonnella, sapientemente miscelato per etnie e colori sempre in nome di quella inclusione ad ogni costo che ci fa sentire più buoni e più vicini al paradiso.
Peccato che queste povere attrici facciano quasi tenerezza buttate come sono in questa miserevole operazione commerciale. Sandra Bullock interpreta la sorella del Danny Ocean protagonista dei film originali. Per ricordarci che lei è quella furba recita tutto il tempo con una leggera paralisi di Bell stampata in faccia. Cate Blanchet è buona come il pane e di fatto è presente solo perché la storia ricalca pedissequamente la coppia Clooney/Pitt.

Per concludere…ammesso e non concesso che ci sia effettivamente penuria di film con donne forti protagoniste…è davvero così difficile costruirci attorno una storia che funzioni?

Film dall’esecuzione impassibile, come la recitazione delle sue due protagoniste, che non fanno mai una piega per un’ora e cinquanta. Ogni intoppo viene risolto al volo, ogni problema superato di slancio. Ma le convenzioni del genere impongono l’esistenza di gravi imprevisti, pena l’assenza pressoché totale di emozioni. L’esecuzione del piano può essere intellettualmente stimolante, ma se non si palpita nemmeno un po’, se non c’è nemmeno una sorpresa che sia degna del nome, a che pro scomodare tutta questa gran sfilata di star?

Spin-off della serie di Ocean dove la protagonista è Debbie, sorella di Danny (George Clooney).
Debbie Ocean (Sandra Bullock) ottiene il rilascio sulla parola; il suo obiettivo è una rapina al Gala al Met di New York, piano a cui sta pensando da più di 5 anni. Riunisce così una banda per riuscire nel suo scopo.
Bella la prima truffa di Debbie che ci fa conoscere meglio il personaggio; poi a partire dall’amica Lou (Cate Blanchett) inizia il reclutamento. La fase di preparazione interessante ma non esaltante; molto meglio poi l’esecuzione del piano con qualche colpo di scena e tutti i tasselli che finiscono al loro posto.
Buon cast in cui spicca Anne Hathaway nei panni della diva apparentemente ingenua Daphne Krueger; nel resto della squadra da citare Helena Bonham-Carter è la stilista Rose, Rihanna è l’hacker Palla Nove. Meno conosciute Mindy Kaling nei panni di Amita (l’esperta di gioielli), Sarah Paulson nei panni della “casalinga” Tammy, Awkwafina (rapper) è la veloce di mano Constance.
Poi vari cameo tra cui Dakota Fanning, Serena Williams, Gisele Boundchen, Katie Holmes.