Neo-noir italiano eccellente / 20 Marzo 2023 in L’ultima notte di Amore

L’ultima notte di Amore è il primo film da regista di Andrea Di Stefano che mi capita di vedere.
Dopo un paio di esperienze internazionali da regista con super cast da strabuzzare gli occhi (Escobar, The Informer) e un po’ di film, nazionali e non, come attore, Di Stefano è al suo debutto alla regia di un film interamente italiano.
E, secondo me, il risultato è davvero eccellente.

Storia, ritmo, fotografia, montaggio, casting, musiche originali: mi sento di dire che, in questo film, non c’è una virgola sbagliata.

Di Stefano racconta l’ultima lunghissima notte prima del congedo di un poliziotto prossimo alla pensione, Franco Amore, appunto (Pierfrancesco Favino, solidissimo e super in parte, anche con accento calabrese, ma che ve lo dico a fare), noto per non aver “mai sparato a un cristiano”, in 35 anni di servizio.
Ma, a poche ore dal riposo lavorativo, succede qualcosa di irreparabile e di Amore si scoprono un po’ di cose.

Il film scorre benissimo per tutte le sue due ore di durata: i personaggi sono ben caratterizzati anche grazie ai dialoghi che suonano calibrati e sostanziati pure quando ricorrono al localismo/agli accenti regionali, le situazioni sono estremamente credibili, il film è dinamico, teso, ben montato e fotografato, con un bel suono in presa diretta, è un neo-noir italiano che sa di polar (e le musiche di Santi Pulvirenti concorrono molto bene a solleticare certi ricordi cinematografici d’epoca).
Nulla sembra lasciato al caso. Vedasi il fotogramma finale che riapre molti giochi.

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