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La giuria

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11 Gennaio 2015 in La giuria

Tratto da uno dei più incalzanti romanzi di John Grisham (come erano in generale i primi libri del più celebre autore di legal thriller), il film cambia completamente l’oggetto della causa: dalle industrie del tabacco ai produttori delle armi, per differenziarlo da un film di Michael Mann di qualche anno prima, Insider – Dietro la verità, con Al Pacino e Russell Crowe.
Per il resto, la pellicola rispecchia degnamente il ritmo del romanzo, ovviamente con qualche taglio qua e là, soprattutto nella parte iniziale, quella sulla formazione della regia.
Il libro è sicuramente più attento nelle nozioni di diritto processuale, facendo imparare molto sulle fasi preliminari dei processi americani, ma anche con il film ci si può fare un’idea in merito.
Grande prova di Gene Hackman, nel ruolo del consulente dei produttori di armi, mentre Dustin Hoffman è in linea con le sue sempre eccellenti interpretazioni, in un ruolo che però non lo esalta e che è decisamente in secondo piano rispetto al personaggio di Hackman.
Della coppia di “manipolatori” della giuria “dall’interno”, meglio il pacato e controllato John Cusack della nevrotica Rachel Weisz.
Film complessivamente più che discreto, decisamente coinvolgente nonostante l’azione vera e propria sia di fatto confinata in pochissimi minuti della lunga durata della pellicola.
Un legal thriller che fa riflettere sull’istituto processuale della giuria popolare e sugli enormi mezzi che le lobby e i potenti di turno possono mettere in campo quando vengono chiamati in tribunale a rispondere delle loro azioni.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 2 Febbraio 2012 in La giuria

Rispetto al libro di Grisham, la multinazionale del tabacco è diventata una multinazionale delle armi (fa molto più effetto nella scena iniziale).
Il film è abbastanza misterioso, soprattutto all’inizio; la causa è quasi un pretesto per esaminare la composizione della giuria del processo da tre punti di vista. Quello di Dustin Hoffman avvocato dell’accusa (alla multinazionale, difende i diritti della vedova), quello di Gene Hackman nel ruolo di Fitch consulente della giuria per conto della difesa e quello di John Cusack misterioso giurato.
Quindi, soprattutto nella prima parte, il film rischia di annoiare, anche se aiuta a capire come si forma una giuria in un processo.
Risulta invece frizzante e sempre più interessante nella seconda parte dove le carte iniziano a scoprirsi e si capisce un pò di più la verità di fondo.
Oltre agli interpreti citati, da segnalare anche l’ottima Rachel Weisz nei panni della ragazza del giurato numero 9 (ovvero John Cusack).
Il film mette anche parecchia paura (visto come difesa e accusa possono “influenzare” la giuria) ed è sicuramente più “seguibile” da chi ha letto il libro (Come il sottoscritto).

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