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Allucinazione perversa

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LA VITA E’ FATTA A SCALE / 16 Maggio 2017 in Allucinazione perversa

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Di tanto in tanto capita d’imbattersi in film semi sconosciuti e di rimanere a bocca aperta.
Allucinazione perversa è un film del 1990 diretto da Adrian Lyne, regista britannico maggiormente noto per 9 settimane e mezzo e flashdance.

Gli ingredienti principali sono due, la narrazione e l’estetica della messa in scena.

La narrazione, grazie ad un sapiente montaggio parallelo, si divide su tre piani (jacob soldato, jacob sposato e padre di famiglia, Jacob divorziato e senza un figlio). Queste tre situazioni scorrono in parallelo creando una “realtà” e due “ossessioni”
La cosa eccezionale è che Lyne, lascia allo spettatore il compito di decidere quali siano i fatti reali e quali parti della mente di Jacob, col risultato che qualunque sia l’interpretazione scelta, la storia incredibilmente regge. Da questo punto di vista è formidabile…è possibile vederlo più volte e vi restituirà sempre sensazioni diverse.
L’elemento comune alle tre realtà alternative è la lenta discesa che conduce all’inferno Jacob, da qui “Jacob’s Ladder” (la scala di Jacob).

E poi c’è la messa in scena. Sporca, malsana e incredibilmente suggestiva. Le allucinazioni di Jacob sono raccapriccianti e ricche di estro malvagio.

Tim Robbins si produce in un vero pezzo di bravura, rendendoci relativamente facile il compito di empatizzare col povero Jacob, impegnato a capirci qualcosa quanto noi. Ad ogni modo è il cast in generale ad essere molto convincente.

Alla fotografia l’arduo compito di creare quell’atmosfera onirica/reale che permea la pellicola.

Un film ingiustamente poco noto e sottovalutato (un po’ come per Angel Heart) da scoprire e riscoprire più volte.

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ALLUCINATO!!! / 9 Settembre 2013 in Allucinazione perversa

Il ritorno del passato, un passato pesante, inquietante e tremendo…
La guerra che non finisce mai nella testa di chi l’ha vissuta come protagonista.
Jacob Singer è un postino separato che vive tranquillo la sua vita con una nuova compagna, con cui ha un buon rapporto ma con delle incomprensioni da lui non capite, ma ha dei sogni ricorrenti molto drammatici.
Andrà a fondo circa questi sogni e si entrerà nell’incubo onirico e spettacolare!
Ma drammatico.
Molto coinvolgente ma anche molto complesso.
Bello.
Consigliato!
Ad maiora!

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